Come potete immaginare siamo già all’opera per l’organizzazione del Trialario 2018, anzi possiamo dire che non abbiamo mai smesso di esserlo, specialmente Augusto Bartesaghi è stato sempre indaffarato a mantenere i contatti con le organizzazioni, con i gruppi e con gli enti delle località dove è possibile che “sorgeranno” le gare della prossima annata.

Immaginiamo o prevediamo che ci siano piloti che nell’ultima annata non hanno partecipato alle nostre gare, questo articolo può essere utile per chi vuole avere qualche indicazioni sulle finalità organizzative e su quello che gli organizzatori tengono presente nell’organizzazione di ogni gara.

Per i piloti che quest’anno faranno ingresso nel mondo Trialario e devono ancora decidere la categoria, con questo articolo cominciamo a chiarire alcuni concetti.

Lo scopo delle nostre competizioni è il divertimento.

C’è anche, ovviamente, l’aspetto agonistico che, secondo noi, deve servire per mettersi alla prova sui percorsi e, solo in seconda istanza, stilare una classifica per dare uno stimolo a migliorarsi anche nei confronti dei concorrenti della stessa categoria.

Secondo questo spirito la scelta delle categorie riguarda il livello tecnico degli ostacoli che più o meno deve essere comparabile con il livello tecnico dei piloti, i tracciatori conoscono personalmente le caratteristiche (lo stile, le capacità, i talenti, i punti deboli) del 60% dei piloti che hanno partecipato alle ultime edizioni del trialario e si basano su queste informazioni per decidere il livello di tracciatura delle zone.

Diciamo che a volte ci sono stati degli errori di valutazione e si è visto che i piloti sono stati più bravi del previsto, ed i punteggi dei migliori più bassi del previsto, questo non ha influito sulla riuscita della gara, l’80% dei piloti ha sempre corrisposto alle previsioni, spesso solo i migliori hanno mostrato un’abilità superiore a quella attesa.

Proprio per poter calibrare la gara al giusto livello si devono avere i piloti nelle categorie giuste.

E’ capitato in passato che piloti di buon livello tecnico si iscrivessero in categorie inferiori alle loro possibilità, stravincendo in tutte o quasi le gare di quell’annata, ed è quello che si cerca di evitare.

E’ naturale che un pilota cerchi di vincere se  può, ma come organizzatori cerchiamo di evitare che, proprio allo scopo di vincere, un pilota rimanga in una categoria inferiore a quella che tecnicamente sarebbe alla sua portata; a quello scopo sono state create le penalità di retrocessione.

I primi tre piloti della classifica di ogni categoria assoluta (non si considerano le categorie over e ladies) guadagnano la categoria superiore.

Se dovessero chiedere di concorrere nella categoria inferiore (cioè quella dove hanno concluso il campionato precedente nelle prime tre posizioni) sono gravati ad ogni gara di 20 penalità sul totale di quella gara, per tutto il campionato in corso.

Se dovessero smettere di gareggiare nel trofeo Trialario, per 5 anni conservano la categoria guadagnata,  dopo aver partecipato nella categoria inferiore ad un intero campionato gravati dalle 20 penalità tornano ad avere il diritto di non essere penalizzati per l’anno successivo.

Questa possibilità è stata data perché molti piloti, pur bravissimi su zone di un certo livello, non hanno l’allenamento o la sicurezza per affrontare divertendosi gli ostacoli più alti della categoria superiore; questa scelta è condivisibile ma, in ogni caso, i loro concorrenti devono avere la possibilità di concorrere per i primi posti così come l’avevano avuta loro prima di essere promossi alla classe superiore.

Già qualche anno fa, dovendo considerare la bravura dei piloti che praticavano il percorso rosso, l’organizzazione ha pensato ai concorrenti meno giovani, per i quali gli ostacoli tracciati per atleti tipo Cattaneo, Goggia, Gianoni, Cellati poevano essere un po’ pericolosi e quindi anche chi si era guadagnato la categoria Pro ed aveva 45 anni o più veniva penalizzato di soli 10 punti sul totale della gara.

Questa differenza si è fatta perché il concorrente che è arrivato nei primi 3 posti della Expert è giusto non sia troppo agevolato nel vincere nuovamente in quella classe, ma dovendosi confrontare con piloti più giovani possono essere sufficienti le 10 penalità anziché 20 per gara.

Da quest’anno, si farà un discorso analogo anche per le zone delle altre categorie, per la cui tracciatura e le penalità diamo ora dei chiarimenti sui livelli tecnici delle zone in relazione alle capacità dei piloti:

  1. Categoria dilettanti (porte gialle): Le zone sono tracciate con particolare attenzione ad evitare punti pericolosi, ci sono muri, rampe, discese, greti di torrente, curve in contropendenza, ostacoli scivolosi, scarpate fangose ma si evita che sullo stesso ostacolo si verifichino due di queste situazioni insieme. Inoltre, se ci sono ostacoli compresi tra i 50 cm e 1 metro la rincorsa è adeguata ad affrontare il dislivello senza dover manovrare prima della rincorsa. Le discese ripide devono aver spazio sufficiente all’arresto anche se non si esagera nella frenata.
  2. Categoria Amatori (porte verdi): Rispetto alla categoria precedente gli ostacoli possono essere più alti, anche oltre il metro se quasi verticali o al metro e mezzo se inclinati, in entrambi i casi la rincorsa è adeguata e poco sconnessa. Di proposito sono  inserite curve che devono essere affrontate con ruota anteriore alta (voleè) o spostando la ruota posteriore.
  3. Categoria Expert (porte blu): Si aggiungono ostacoli intorno al metro anche senza rincorsa, o fino ai due metri se obliqui. Il pilota expert deve saper spostare la ruota posteriore, partire per affrontare l’ostacolo essendo già in equilibrio, saper uscire a ruota alta da un sasso o muretto un tubo o un tronco alto almeno 80 centimetri. Raramente ci sono ostacoli da fare con tecnica jump ed invito a oltre un metro dal gradino, muri verticali altri un metro e mezzo con invito, rampe che presuppongono la capacità di fare metà dell’ostacolo in chiusura di gas, le discese possono avere uno spazio di fuga minimo, il pilota expert deve sapersi gestire la discesa con “pinzate” intense. Si evita di inserire ostacoli che sono contemporaneamente alti e con poco spazio per posare i piedi.
  4. Categoria Pro (porte rosse) Gli ostacoli aumentano di dimensione e possono diminuire come scelta di traiettoria. Gli ostacoli oltre il metro possono anche essere affrontati con partenza da fermo o in salita a forte pendenza, ci sono sequenze da affrontare a ruota anteriore alta  e gradini o tubi dove non c’è spazio per il minder. Gli ostacoli tipo muro o jump possono superare i due metri e la distanza dell’invito dal muro può arrivare a tre metri.

Da quest’anno è in valutazione una categoria con zone più facili di quelle della dilettanti, che consentirebbe ai neofiti di avvicinarsi alla competizione limitando ulteriormente i rischi e l’apprensione dovuta ad alcuni ostacoli graditi ai piloti di esperienza e che in questa categoria non comparirebbero.

La nostra filosofia sarà comunque quella di incoraggiare anche i nuovi piloti ad inserirsi sul percorso giallo che, nel caso ci siano numerosi piloti davvero neofiti, verrà adeguato per permettere anche a loro di divertirsi su molte zone.

Categorie over.

Le categorie OVER sono categorie “virtuali” estrapolate cioè dalle reali categorie di appartenenza (Dilettanti, Amatori, Expert, Pro) al fine di stilare la sola classifica di campionato e non quella delle singole gare. Quando un pilota  ad inizio campionato raggiunge l’età sotto esposta viene quindi inserito d’ufficio ANCHE nella relativa categoria OVER  la cui classifica di fine anno verrà stilata solo se gli appartenenti a tale categoria OVER sono almeno 5. In pratica i piloti OVER sono inseriti in due differenti categorie e potenzialmente possono vincere entrambe i relativi campionati, come peraltro già successo più volte.

I concorrenti appartenenti alle categorie over vengono penalizzati di soli 10 punti (anzichè 20) quando decidano di retrocedere di categoria.

Le categorie over seguono questa cadenza.

  1. Pro over= 40 anni compiuti
  2. Expert over= 45 anni compiuti
  3. Amatori over= 50 anni compiuti
  4. Dilettanti over= 55 anni compiuti

Esempi di retrocessione: Un pilota giunge secondo di campionato nella categoria dilettanti, guadagna la categoria amatori ma l’anno successivo concorre nuovamente nella dilettanti. Ad ogni gara avrà 20 punti sommati al suo totale. Se ha compiuto 55 anni sarà considerato dilettante over e avrà solo 10 punti di handicap aggiuntivo anzichè 20.

Un pilota di categoria Expert decide che tale categoria è eccessiva per lui e si iscrive nella amatori. Avrà ad ogni gara 20 punti di handicap, se supera i 50 anni sarà considerato Amatore over e avrà solo 10 punti di handicap a ogni gara.

La direzione sta valutando se considerare i concorrenti oltre gli anni 60 esenti da handicap in caso di retrocessioni, se dovessero essere ancora troppo bravi starà ai più giovani riuscire a batterli.

Nuovi ingressi nelle categorie.

Concorrenti che non hanno mai partecipato al Trialario scelgono la categoria che più si avvicina al loro livello.

Se la categoria scelta è palesemente inferiore alle qualità tecniche ed atletiche del pilota, la direzione si ritiene libera di attribuire il punteggio di handicap corrispondente; se per esempio un pilota che ha precedentemente partecipato ad alcune gare del campionato italiano categoria tr2 si iscrive al trofeo nella categoria expert, la direzione lo promuoverà d’ufficio alla categoria pro. Il concorrente potrà comunque gareggiare nella categoria expert ma, per il primo anno di gare, gravato dei 20 punti di handicap.

Analoga situazione potrà essere adottata per le categorie minori, avrebbe poco senso che un pilota che ha già vinto il campionato regionale nella categoria Tr5 si iscriva al trialario gareggiando sul percorso giallo e vincendo a mani basse.

Anche in quel caso la direzione si riserva il diritto di assegnare una categoria superiore valutate le situazioni caso per caso.

E’ capitato in passato che concorrenti, che si erano iscritti e vincevano in una categoria, fossero in grado di arrivare nei primi tre anche nella categoria superiore nello stesso anno, evidente segno che lo spostamento nella classe superiore era stato preteso a ragion veduta.

 

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