E’ cominciato il Trofeo Trialario 2017 con una compagine logistica di prim’ordine, la partenza della gara di Rogolo ha avuto luogo al centro “La Fiorida”, agriturismo molto conosciuto e vero simbolo della capacità imprenditoriale valtellinese, con tanto di negozio per tutti i palati e centro termale e SPA per gli amanti della cura del corpo.
Per gli sportivi invece c’era grande attesa su questa prima gara di Trialario, anche perché alcuni piloti, reduci da qualche inconveniente organizzativo verificatosi in altri campionati, si erano molto raccomandati che l’organizzazione del Trialario evitasse di incorrere in analoghi errori.
Potrebbe risultare poco obiettiva la cronaca dei commenti alla tracciatura di Rogolo, ma ad onor del vero i concorrenti che hanno espresso le loro considerazioni su questa gara hanno tutti espresso pareri molto lusinghieri, se da una parte non può che rallegrarci, dall’altra ci rendiamo conto che dopo una partenza di trofeo ad un livello così elevato (come location, paesaggi e zone) sarà davvero impegnativo mantenere questo standard.
Passando alla gara in senso tecnico, zone varie, terra, rampe, rocce, due zone indoor e due viscide nel torrentello, zone filanti (tanto che tutti i concorrenti hanno chiuso per le 15.30) ma anche difficoltà a sufficienza per tutti.
Forse i più bravi delle categorie gialla e verde sono stati ancora più bravi di quello che era stato previsto, sicuramente, guardando le zone prima della gara non si sarebbe proprio detto che Garzetti avrebbe potuto chiudere a 7 punti totali e Parolo a 12, ma evidentemente studiando bene le traiettorie la cosa era possibile, almeno per chi può giovarsi di una certa levatura.
A onore di punteggio, giova farlo notare, l’esperienza e la capacità di scegliere la traiettorie avrebbe consentito a ben due moto d’epoca di soffiare alle moderne il primo gradino del podio.
Garzetti rimane primo in classifica Dilettanti mentre Balossi, alla guida del suo Garelli, penalizzato di 10 punti scivola al terzo dal virtuale primo posto nella Amatori, con 6 punti.
Guardando i punteggi on line, cosa che ha permesso a qualcuno di seguire l’andamento della gara a distanza di chilometri, si nota come nelle categorie più numerose la gara sia stata combattuta.
Tutte le zone sono state percorse a zero da qualcuno ma alcune di esse hanno creato, ed infatti era proprio lo scopo dei tracciatori, un bel po’ di selezione, di tutte, le più selettive sono state la 5 e la 7, entrambe caratterizzate da un passaggio scivoloso di torrente, assolutamente non pericoloso ma non per questo meno selettivo.
Rampe e sassi in sequenza hanno invece arricchito le zone 2 e 3 (quella della foto) che secondo i tracciatori avrebbero dovuto mietere molte più vittime tra i piloti, che al contrario sono stati più bravi del previsto sfoggiando una imprevista quantità di zeri.
Indoor un po’ smorzato rispetto all’intenzione dei tracciatori locali alla zona della “Fiorida”, un po’ anche per non mortificare i piloti che a fine giro si esibivano davanti al pubblico di passaggio all’agriturismo o sulla famosa pista ciclabile del sentiero “Valtellina”; lo spettacolo non è mancato comunque e gli zeri parecchi seppure i tronchi avessero un diametro di 70 cm anche per i gialli.
Più ostico, per verdi e blu soprattutto, l’altro indoor in cemento, dove un tubo da 90 cm senza invito per i verdi ed un cubo da un metro per i blu, hanno fermato parecchi piloti prima dell’ostacolo.
Per fortuna bravissimi i tre piloti della pro, sulla torre di geoblock nel centro del paese, alta più di due metri con stacco da una lastra di cemento obliqua, non si sono fatti intimorire offrendo grande spettacolo nel centro del paese.
Si parlava di Garzetti, che per l’ennesima volta dimostra che esperienza e capacità di mettere i pesi a posto possono rendere più della performance pura del veicolo, e vince la dilettanti dopo una sfida all’ultimo zero con Tavaglione, altro pilota capace di saldarsi i piedi sulle pedane quando decide che una zona è alla sua portata.
Buzzetti (nome nuovo ma non per questo meno importante) e Malvestiti si dividono il terzo gradino del podio, bravissimi entrambi a sbagliare pochissimo ma dei due incredibilmente bravo Luciano Malvestiti a non cedere livello tecnico con il passare delle ere.
Vicinissimo ai primi e sempre difficile da battere anche Noris, un punto in più di quelli del podio chiude il gruppo dei Veterani di esperienza staccando rispettivamente di uno e due punti il giovane Arrigoni e il valido Azzoni, che batte ancora di un punto l’agguerrito Pedroncelli.
Punteggi in crescita progressiva fino ai 60 punti per questa categoria, a significare che il livello era calibrato per la maggior parte dei piloti e che, anche se nelle intenzioni doveva essere più difficile, un giro di vite sulle zone forse sarebbe stato troppo.
Non una sorpresa per noi il primo posto di Parolo nei Verdi, premiata la sua tenacia in una gara che ha gradito molto divertendosi senza sbagliare e anche sapendo imbroccare già dal primo giro le traiettorie che altri hanno interpretato nel modo giusto solo a gara avviata, oltre ad esperienza e capacità di impostare il peso per dare aderenza, in questa gara la tecnica gli ha giovato per superare il tubo di cemento che ha creato parecchi problemi ad altri.
Al secondo posto, Acquistapace Luca, gli ha dato filo da torcere attendendo un errore che non è arrivato, entrami però ricordiamo approfittano delle penalità che per il secondo anno affliggono Balossi, che comunque conquista il terzo gradino con 3 penalità in più (16 totali di cui 10 di handicap).
Sempre più bravo Macchè LaCorte sfiora il podio in lotta con Pedroncelli che è 5° alla fine mentre Raschitelli 6° si prende la soddisfazione, lui che apprezza anche ostacoli più spigolosi e il tecnico stretto, di rivaleggiare con i migliori anche sul guidato ad ampie aree.
Ben 28 gli arrivati n questa classe e quasi tutti sono riusciti a fare dei passaggi che nelle intenzioni dei tracciatori avrebbero richiesto molto impegno, bravi.
Se in questa gara i partenti sono stati in numero inferiore al previsto, complice la concomitanza di campionato o altri impegni, a farne le spese sono state le categorie già meno numerose, la Expert ha avuto però alcuni nuovi graditi ingressi di piloti coraggiosi che si cimentano su ostacoli già di una certa dimensione.
Vittoria quasi ovvia per Fabio Macchè, che quest’anno si impegna anche sul fronte Regionale con ottimi risultati, per lui un buon affiatamento con la Beta gli consente addirittura un giro a 1.
New entry al secondo posto, Marco Vitari, tornato alle gare dopo una quindicina di anni torna a rivivere gli antichi fasti.
Terzo posto a sorpresa per Giorgio Del Pero, che rivaleggia con il suo collega di squadra Borghetti ben staccato dai primi due ma con 4 punti di vantaggio su quest’ultimo.
Uno splendido giro a 12 permette invece a Gatti di superare Bianchini per il 5° posto, bella soddisfazione per l’intenso programma di allenamento che sta seguendo.
Maresi Cristian è un altro gradito ritorno alle corse, rientra nella categoria più impegnativa e riceve i nostri complimenti per la sportività visto che avrebbe potuto riprendere dalla amatori con buone possibilità per il podio.
Buon inizio nella Expert per Beppe Valsecchi, che pur senza una grande preparazione atletica dopo l’intervento chirurgico, ha voluto cimentarsi nella categoria superiore.
Chiude la classifica forzatamente Teo Spreafico retrocesso dalla Pro, che ai punti sarebbe arrivato secondo.
Prevedibile nella Pro la vittoria di Goggia, impegnato su più fronti e blasonato per i risultati internazionali nell’enduro estremo davanti anche a piloti professionisti, in una gara apparentemente facile ha dovuto mettersi d’impegno per fare zero in zone che hanno causato penalità anche a lui, si impone su Dino Codega e su Alessandro Azzalini al primo anno in questa impegnativa categoria e qui meritatamente sul podio dopo aver mostrato passaggi degni della sua decisione (vedi foto sui tronchi indoor).
Viene meglio descritto sulla pagina di Facebook il capitolo del minitrial, tracciato splendidamente e con percorso tanto pulito da sembrare un orto botanico, fettucce frecce e nastri posti con precisione certosina dal gruppo capitanato da Andrea Fistolera (vero padre di questa prova di trofeo) e Matteo Pozzi.
Peccato siano così pochi i pilotini che hanno potuto godere un percorso tanto interessante, zone lunghe ,ricche di ostacoli di ogni misura, ce ne sarebbero stati anche per i grandi ma, per sicurezza e gestione hanno diviso le aree.
Grazie ancora ad Andrea Fistolera che ha preparato e individuato luoghi così adatti alla filosofia Trialario, avrebbe voluto qualcosa di più impegnativo, ed anche noi ma … sentendo i piloti pare che sia andato proprio bene così e non possiamo altro che rallegrarcene.
Attesa per molti intervenuti anche la polenta, per assaggiare la quale arrivano pulmann interi dal milanese e festa chiusa con la consueta premiazione arricchita dai premi estratti, se ripetere una gara così ben riuscita non sarà facile, la fama e la geografia dell’area motociclistica di Pietramurata (vedi campionato europeo di trial 2014) dovrebbe essere una buona premessa … da parte nostra oltre che il contributo tecnico ci sono anche altri incentivi tra cena ed iscrizioni. Complimenti a tutti e ci vediamo il 30 aprile.