Nel 2016 si ritorna a gareggiare ai piani Resinelli, località di villeggiatura ai piedi della celebre Grigna, una delle montagne che ha fatto da madre adottiva ad alpinisti che si sono poi distinti sulle vette più famose del mondo, portando ad una città apparentemente modesta come Lecco una notorietà planetaria almeno nel campo dell’alpinismo.

Nel nostro piccolo, il fatto di riportare il trial in questa zona conferma la capacità promozionale del team organizzatore (triangolo lariano “sezione lecchese”)

Continua la stagione delle piogge, che caratterizza ormai da anni le gare organizzate tra maggio e giugno ed anche in questa gara il clima ha preteso la sua dose di attenzione.

Tante nubi, nubi che se fossero state accompagnate dalla pioggia torrenziale che si è scaricata nelle notti precedenti avrebbero offuscato l’andamento della gara ed anche il divertimento dei concorrenti.

Invece per fortuna così non è stato, escludendo tre delle 5 zone che si sono dimostrate fangose alquanto, le altre sono rimaste ad un livello accettabile e, se si esclude la zona 7 per i blu e per i verdi (i cui migliori passaggi sono stati 2 e 1), hanno potuto essere percorse a zero dai migliori piloti in tutte le categorie.

Di fronte ad una promessa di tracciare percorsi più facili rispetto alla gara precedente, alcuni piloti si erano preoccupati di trovarsi a gareggiare contro i nervi, quasi costretti a fare a zero tutte le zone ed in cui una zona a 5 avrebbe sancito la rovina della gara.

Complice forse anche il fatto che alcune lastrine scivolosissime sono emerse dal primo strato di erba, la gara ha invece raggiunto il livello di difficoltà che poteva accontentare un po’ tutti.

Certo, va anche a gusti, se le zone tracciate su terreni prevalentemente rocciosi sono state apprezzate proprio da tutti, il viscidino ed il fangoso di tre delle 8 non hanno incontrato l’approvazione di alcuni piloti, ma la varietà dei percorsi ha sancito il successo di questa gara per fortuna o per bravura degli organizzatori.

Altra scelta strategica del gruppo capitanato dall’abile Giorgio Del Pero, già fondatore del team BDC (vincitore 4 anni fa del trofeo Trialario a squadre), è stata quella di rendere tutte le zone accessibili ad un pubblico senza moto da trial, una moto da strada era infatti sufficiente a portarsi proprio in prossimità di tutti i percorsi, e un’affluenza di pubblico abbastanza cospicua ha infatti dimostrato la validità della scelta.

Va detto che, potendo contare sulla disponibilità di tutti i comuni, si sarebbe potuto accedere ad aree con ostacoli ancora più spettacolari ma … già così come è stato fatto, ringraziando la disponibilità dei comuni di Abbadia Lariana e di Mandello del Lario possiamo dire che il successo è stato raggiunto.

Zone brevi come da manuale Trialario ma, come si vede dai punteggi, intense a sufficienza senza diventare pericolose.

La categoria pro aveva comunque ostacoli di una certa levatura, come si potrà vedere dalle foto, che hanno dato il giusto filo da torcere ai concorrenti della categoria ed un degno spettacolo al pubblico giunto per l’occasione grazie ad un’adeguata campagna pubblicitaria.

Il primo ad uscire dalle nubi che avvolgevano la parte alta del percorso, per quanto riguarda la categoria Pro, appunto, è Sonny Goggia, grande assente alla gara di Alcenago poiché impegnato in una trasferta internazionale di enduro estremo.

Dopo una gara senza sbavature, condita con passaggi in equilibrio sulla ruota posteriore anche in curve scivolose, Sonny ha saputo tenere testa a Riccardo Cattaneo fondando la sua fortuna sulla disinvoltura con cui ha saputo superare la zona 7 (bestia nera per quasi tutte le categorie) con uno zero e due uno.

Una gara anche di tenuta di nervi in cui avremmo visto Cattaneo come favorito ma non in questo caso, dove una zona come la 7 ha creato problematiche superiori alle previsioni causandogli il 5 che lo ha escluso dalla vittoria.

In terza posizione Gautiero dimostra, come già a Cremia, di sapersi riprendere dalle difficoltà incontrate nel primo giro (giro in cui totalizza il doppio rispetto ai successivi), pur recuperando posizioni su posizioni non si può pretendere che raggiunga la prestazione di Cattaneo.

Cede lo scettro conquistato ad Alcenago e Valgreghentino invece Gianoni, benché protagonista di eccezionali passaggi come lo zero sulla fangosa zona uno ,evidentemente risente delle difficoltà più di quanto non abbiano fatto gli altri avversari, si piazza infatti quinto dopo Codega, questa volta liberato dall’accumulo di sfortune che lo aveva perseguitato ad Alcenago.

 

Grandi sorprese nella categoria Expert, dove un determinatissimo Matteo Spreafico riesce a garantirsi la prima vittoria di stagione con un giro a 13 e due fantastici giri a 6 punti ciascuno, evidentemente non troppo infastidito dalla scarsa aderenza, Matteo (forse grazie al magnetismo di un altro famoso Matteo, residente non lontano dalla zona di gara) recupera molto vantaggio abbassando i punteggi anche sulle zone fangose.

Altra sorpresa, anche lui pilota Sherco, il giovanissimo Diego Acquistapace occupa ai danni di Delli Paoli il secondo gradino del podio, sicuramente trae beneficio dalla presenza dell’esperto seguidor e preparatore che è suo padre Enos (già campione Trialario dei gialli nel 2011), ma il resto è tutto merito suo.

Fuori dal podio Azzalini, Arrigoni e Gatti esprimono punteggi crescenti.

Curiosa la situazione di Gatti, che indipendentemente dal livello di difficoltà delle gare riesce sempre a mantenere i punteggi, addirittura a diminuirli qualche volta, segno che l’allenamento dà i suoi frutti (se ci fosse mai bisogno di dimostrarlo).

 

Su un percorso così vario e tecnico nella categoria amatori non poteva non emergere Davide Nava, ormai abituatosi alla vetta del podio, del resto il suo stile molto atletico e sicuro negli spostamenti non lasciano dubbi sul fatto che possa essere in grado di affrontare le zone dei blu.

Altro pilota la cui tenacia emerge in questa gara è Luca Acquistapace, che porta la sua gas gas al secondo gradino del podio pur rischiando di perdere questa possibilità sbagliando una bandierina alla zona 3.

Un punto solo ed una generazione abbondante lo separa dall’altro pilota gas gas Beppe Valsecchi, che recupera lo smalto in tempo per soffiare il terzo gradino del podio ad un concorrente giovanissimo ed amante degli spostamenti che è Cristian Mengotti.

Meno giovani ma non meno bravi, seppur più avvezzi alla guida fluida, Raschitelli e Capelli occupano il quinto e sesto posto.

Da menzionare Balossi, alla guida della sua fida Garelli 320, che per essere cacciato fuori dalle prime 8 posizioni viene caricato da ben 26 penalità senza le quali avrebbe infatti vinto ancorchè il suo veicolo fosse probabilmente più vecchio del vincitore della categoria.

Incredibile sorpresa nella più numerosa delle categorie, Davide Azzoni insedia la dittatura di Giuseppe Noris sul podio della Dilettanti, per nulla turbato da un 5 per una bandierina superata dal mozzo alla zona 3 procede inanellando una serie interminabile di zeri che gli consolidano il primo podio dell’anno sul gradino più alto.

Solo un punto in più per Noris che invece distanzia Barilani di 6 punti.

Eccezionale la conquista del 4° posto per il più famoso dei veterani, a due punti dal podio Malvestiti ritorna al livello che lo distingueva qualche tempo fa, solo che sono passati altri 4 anni, davanti ad un Garzetti che malgrado guidi un Fantic 240 a questo genere di posizioni è abbastanza abituato.

Il terzetto che segue è composto da piloti che hanno già e più volte assaggiato il podio quest’anno, Conti, Borghi e Pomoli; i tre precedono Valsecchi Luca e a Matteo Pozzi, che trovandosi ad aprire le zone hanno contrariamente alle attese trovato la condizione peggiore in alcuni passaggi con punteggi che non perdonano.

Particolare l’alternarsi dei piloti in questa categoria, Conti mantiene al momento la testa della classifica generale, con discreto margine, mentre a seguirlo sono Barilani e Matteo Pozzi, entrambi due volte sul podio e che alla prossima gara si disputeranno la seconda posizione.

Nella generale, dopo Pomoli, Malvestiti conquista la quinta posizione grazie al quarto posto dell’ultima gara, che deve essere una bella soddisfazione di fronte ai 46 totali in classifica.

 

Tornando alla gara 5, anche qui come altre volte lultimo giro viene coronato con un sole riapparso giusto in tempo per garantire ai fotografi una adeguata celebrazione delle spettacolari zone dei Resinelli, fotogeniche anche per le categorie minori come potranno testimoniare i fortunati piloti che si sono trovati al momento giusto davanti ai fotografi ufficiali e non.

 

Sembrava il momento di concludere l’articolo ma si sarebbe fatto un torto alla cucina del Bar ristorante 2184 (altezza in metri della Grignetta) che nel menù dopogara, oltre alle mitiche lasagne ha sfornato delle pagnottine Strudel davvero di alta quota.

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