In sostituzione di altri progetti, previsti per la stessa data, ecco che il Trialario è approdato a Primaluna, accogliente paesino della Valsassina che in passato ha già fatto da sfondo a diversi eventi trialistici, spesso per moto d’epoca ma mai per il nostro Trialario.
Piazzata all’interno di un periodo torrido tra i più caldi dell’anno, la domenica 16 luglio è stata però preceduta da diversi acquazzoni, che nonostante il caldo hanno contribuito notevolmente a condizionare il fondo delle zone tracciate in sottobosco e su greto sassoso di torrente.
Ci si aspettava che queste pietre in carbonato sarebbero state abbastanza scivolose, ma decisamente non così tanto.
Soprattutto al primo giro quelle del greto in secca, mentre al secondo giro sono state le zone di sottobosco a peggiorare in quanto ad aderenza.
La partenza di questa competizione ha avuto luogo in una splendida cornice caratterizzata da un edificio agricolo gradevolmente contornato da prato su cui sono stati disposti i paddock, a fronte dei portici della cascina dove sono stati piazzati i tavoli per ristorare le fatiche di piloti ed accompagnatori.
Ad arricchire questo paesaggio, la proprietà dell’Agriturismo “Le Trote Blu” ha disposto le carrozze, perfettamente idonee al traino equestre, che sono una delle specialità di questa azienda di cui le scuderie occupano una notevole frazione.
Pur con il caldo e le immancabili defezioni per la coincidenza con l’inizio del periodo di ferie, il numero di concorrenti è stato di tutto rispetto.
Grazie ad un numero notevole di nuovi ingressi, in grandissima parte di giovani che hanno ripopolato in particolare la categoria PRO, il totale dei partecipanti si è assestato a 77, ben oltre le aspettative considerando il periodo e che la categoria normalmente più numerosa, la Dilettanti, qui era praticamente dimezzata.
Andando avanti con le sorprese un gran numero di piloti si sono accalcati al tavolino delle partenze già dalle ore 10.
Forse temendo di rimanere a corto con il tempo come era capitato a Buglio, hanno impostato la gara in modo più frettoloso, tanto che, questa volta, Luca Valsecchi, noto come pilota e sponsor del Trialario oltre che per la condotta di gara velocissima, ha dovuto rinunciare al consueto posto di primo pilota a partire.
In tema di sorprese possiamo continuare con la partecipazione di Davide Cereda, partito dopo aver concluso tutte le operazioni organizzative del paddock del suo team, questa volta ha abbandonato la abitudine di chiudere le zone ed è arrivato parecchio prima dell’ultimo concorrente.
Gradito ritorno in zona di Clara Macchiavello, ormai a tempo pieno impegnata nelle attività di scuola insieme al suo compagno e campione Andrea Fistolera, che in questa occasione ha voluto misurarsi con il percorso verde degli amatori, nell’occasione parecchio più impegnativo che nella gara precedente.
Per la gioia degli organizzatori, fanno la loro prima comparsa in questa gara tre giovani che decidono di cimentarsi nella categoria PRO con risultati molto promettenti.
Questo permette di raggiungere il numero record di 11 piloti sul percorso rosso, cifra che non si vedeva da quasi dieci anni.
Concluso l’argomento piloti vanno fatte delle considerazioni sulla tracciatura dei percorsi, percorsi per individuare i quali a livello cartografico il Barte ha dovuto impegnarsi non poco poiché nei permessi per la competizione è necessario allegare il nulla osta dei proprietari, che in molti casi sono sconosciuti o che si trovano inconsapevoli proprietari di lotti e quindi diventa impossibile averne il consenso.
Ecco quindi una delle spiegazioni della concentrazione delle prime quattro zone in uno spazio ristretto, d’altra parte un gran vantaggio per pubblico e video reporter.
L’altra spiegazione viene dalla volontà di sfruttare la presenza di un terreno sassoso così simile ai trial di una volta, senza grossi dislivelli e quindi con meno pericoli ma con difficoltà correlate all’instabilità del fondo.
Anche oltre le aspettative dei tracciatori, molti concorrenti hanno apprezzato un tipo di terreno sconnesso che premia chi è capace di lasciar scorrere le ruote con movimenti pastosi e misurati in modo da favorire l’aderenza piuttosto che spostare spesso le ruote con movenze rapide e reattive.
Tra i piloti che hanno maggiormente beneficiato di questo stile di guida c’è sicuramente Riccardo Ciciliani, quasi inconsapevolmente trovatosi al secondo posto della categoria PRO con una regolarità di gara invidiabile e numerosi passaggi puliti su zone che hanno creato parecchi problemi ai vertici di questa categoria.
Termina infatti con 33 penalità soccombendo solo alla determinazione di Federico Salvagni, indiscusso leader di questa classe già dall’inizio della gara.
Partito in modo piuttosto deludente, De Angelis recupera con un ottimo finale, dopo aver preso le misure del tipo di terreno e chiude con 35 punti totali approfittando di una serie di inconvenienti di punteggio di Fabio Macchè sicuramente non assistito dalla fortuna in questa gara.
Al quinto posto troviamo Andrea Vicentini, partito con splendidi passaggi e dimostrando una stabilità e compostezza invidiabili, cede qualche punto all’ultimo giro terminando a 44 punti, due in più del suo predecessore.
A condurre la schiera degli inseguitori è Lorenzo Macchè La Corte, seguito da Max Gatti, autore di un ottimo uno alla zona due ma meno in luce su altre zone, a sua volta seguito dai giovani tra i quali spicca Giboli, quattordicenne noto nelle gare degli altri campionati che in alcuni passaggi ha davvero lasciato a bocca aperta gli spettatori.
Ne approfittiamo qui per rimarcare che gli appoggi dei piedi (in parte ancora sulla pedana) nel Trialario sono penalità, come lo erano nella FMI fino a pochi anni fa, cosa cui non sono abituati molti piloti che fanno anche altre gare.
Nella dilettanti nuovo trionfo di Roberto Acquistapace.
Sul terreno di casa è enorme il divario che lo separa dal secondo classificato, Cesare Denti anch’egli Valsassinese ma più moderno nello stile.
Sorpresona al terzo posto con il neo agonista Flavio Anghileri, alla sua terza gara vera e propria evidentemente ha messo a punto un sistema di allenamento tanto valido da piazzarsi davanti al camuno Luca Sterni ed alla simpatica e sempre efficace Jasmine Conti che ottiene un quinto posto di grande rilievo.
Affollatissima e molto combattuta la categoria Amatori dove la superiorità tecnica di Luca Mevio ha avuto ragione della classifica con 13 punti totali ma solo due di vantaggio sul bravissimo Strambini, che evidentemente ha gradito le zone che avvantaggiano i pennellatori.
Ancora un nome nuovo occupa il podio, Taruselli, solo due punti in più per questo meritato terzo posto inseguito dal solidissimo Capelli con 22 punti e dal pilota d’epoca della Garelli Augusto Balossi.
Dopo aver smaltito la rabbia per qualche piede alle zone uno e due del terzo giro il mitico Aus può ritirare la bottiglia di vino dedicata alla gara, riservata ai quarti e quinti classificati.
Inaspettatamente troviamo fuori dal podio Marco Vitari, di un punto preceduto da Enrico Zucchi.
Decisamente non ha portato fortuna questa trasferta a tutti i piloti dell’alto Lario, che per qualche motivo colgono a Primaluna la peggior prestazione della stagione.
Più simile alle previsioni la classifica della categoria expert, in cui si impone nuovamente Daniele Squaranti, autore di una performance sempre al di sotto dei dieci punti per giro.
Il secondo posto reca una conferma di Cristian Maresi, che anticipa invece la sorpresa della categoria expert, Mauro Pomi che compie il miracolo del podio supportato dall’entusiasmo del figlio undicenne a lui collegato con microfono nel casco.
Ottimi i suoi passaggi sulle scivolosissime zone sette e otto al primo giro, che gli hanno conferito il vantaggio sufficiente a rubare il terzo posto ai più promettenti Bianchini e Leoni.
Fuori dai cinque troviamo incredibilmente Fantin, che si piazza sesto nonostante le venti penalità di handicap.
Il percorso nero sempre spettacolare è stato ulteriormente reso difficile dal fondo smosso di molte zone.
Come pronosticato viene dominato da Cristian Bassi, impegnato seriamente insieme al padre per ben figurare anche nel campionato italiano TR2.
Degno spettacolo è anche stato offerto da Cristian Svanella, Luca Ruffoni e da Matteo Zampieri, i primi due distanziati di solo un punto ma davvero avvincenti per quanto le rincorse viscide non fossero spesso incoraggianti.
Al termine delle ricche premiazioni accanto alla piscina dell’agriturismo, si chiude così l’ultima gara dell’estate con il contributo professionale di Oscar Malugani e Fabio Masiello che si tradurrà nel video arricchito da numerosi commenti ed interviste che rendono così ben documentate le gare di questo trofeo.
Il prossimo impegno di Oscar Malugani sarà al Campionato Mondiale del Sestriere, sarà poi lui a raccontarci, con le debite proporzioni, analogie e differenze per un confronto con l’organizzazione di questa ottima gara di Primaluna.
Ciao a tutti e arrivederci a Settembre.
Pietro De Angelis