Andare a tracciare a Colico è di nuovo stata una bella avventura, come lo scorso anno, un team organizzatore perfettamente affiatato ed efficiente ci ha permesso di rendere accessibili alle zone anche alcuni scorci davvero spettacolari, anche se erano esterni rispetto alle parti già preparate per essere inserite in gara, stanchi per il lavoro ma contenti per lo spettacolo che la gara avrebbe offerto siamo andati a dormire un po’ in trepidazione per l’attesa dell’ultima competizione del Trialario 2018.

Si è conclusa quindi con la consueta festa la gara di Colico, e quasi a dare un pizzico di soddisfazione in più ai ragazzi del Motoclub Colico, per l’occasione, sono tornati in gara alcuni piloti che avevano disertato i peniltimi appuntamenti agonistici, portando in zona 85 piloti tra mini e “grandi”.

La pineta di Colico, così ricca di passaggi spettacolari principalmente composti da massi di tutte le dimensioni posati dalla natura in varie combinazioni di pendio, anche questo anno ha stimolato gli organizzatori a realizzare un percorso di elevato livello tecnico.

Per le categorie blu e rossa ciò si è tramutato in zone con ostacoli di dimensione mediamente più elevata del solito, che hanno causato ai concorrenti non poca emozione e non tutti hanno gradito soprattutto al primo giro.

Malgrado ciò, anche i concorrenti che sono da meno tempo in quella categoria, superate le titubanze, hanno scavalcato a zero almeno una volta e senza eccezioni proprio tutti gli ostacoli più alti ed a vederli guidare su tali difficoltà sembravano comunque a loro agio. Le penalità ed anche i 5 sono invece arrivate a causa di ostacoli più piccoli, che molte zone erano messi con rincorse davvero scomode.

Più abituati alle dimensioni dei dislivelli, i piloti pro hanno affrontato le zone con la consueta disinvoltura, se si escude il totale di penalità di Fabio Macchè che ha voluto fare la gara senza sforzare troppo la spalla appena trattata chirurgicamente in seguito ad un precedente infortunio di allenamento.

I piloti delle categorie Amatori e Dilettanti sono quelli che hanno maggiormente dovuto cambiare la loro visione delle sezioni controllate, preparate di proposito con lo spirito che chi uscisse dalla zona a 1 invece che essere arrabbiato per un errore difficile da recuperare fosse ben contento di essere stato uno dei migliori.

A livello di punteggio ciò si è tramutato in una gara dove il migliore dei gialli, immancabile Pomi, ha concluso con un totale di 19 punti, che sono tantissimi rispetto ai punti che di solito lascia sul percorso. A 24 punti è prevedibile secondo Basile che percorre con questo ottimo risultato la sua ultima gara da dilettante davanti a Corbellini, perfettamente adattato alla potenza della sua TRS e che finisce a 30 punti.

Se sono alti i punteggi dei primi, le penalità dei piloti di media classifica sono simili a quelli delle gare considerate più facili, infatti a partire dalla quarta posizione di Fantin, giovanissimo in crescita esplosiva, i totali salgono di pochi punti alla volta a dimostrazione che le difficoltà erano calibrate bene in modo da costringere i migliori all’impegno ma permettendo a tutti di strappare un due o un uno nelle zone che per i dilettanti erano riempite di curve in contropendenza e sequenze di pietre o radici sconnesse.

Non avranno gradito la gara i piloti abituati a riempire il cartellino di zeri senza fare più di tanta fatica ma ne hanno invece approfittato quelli come Del Pero a 34 punti e Garzetti a 41 alla guida di moto d’epoca Fantic, che hanno saputo vendere cara la pelle di fronte a tanti giovani emersi proprio nelle ultime gare.

Davanti a Garzetti, anche solo virtualmente a un soffio dal podio, Pedroncelli Mauro sempre con 34 e Manni a 38 , rimangono a ricordare di essere sempre validi piloti.

Dietro a Garzetti ma solo per i 10 punti di handicap c’è Borghi a 42, seguito da Malvestiti a 47 e poi da Zugnoni Valsecchi ed Alborghetti a 51, 52 e 53.

Nota di merito per Maurizio Zugnoni che fino alle 5 del giorno prima era impegnato con lame e motosega per completare la tracciatura e i vari livelli dell’organizzazione di questa splendida gara.

Come se la sarà cavata Balossi su un percorso così ricco di curve, radici e sassi anche di dimensioni non proprio trascurabili?

Diciamo che, anche se non era quella l’intenzione, aver inasprito le difficoltà proprio costringendo a precisione e compostezza di guida gli ha dato ulteriore vantaggio, tanto che termina la gara a 14 penalità totali ma senza il solito distacco che nelle gare più facili lascia agli inseguitori.

Splendida seconda posizione per Loris Riva, a solo 3 punti in più grazie ad un incredibile primo giro a 4 e all’ultimo a 2, torna così a confermare di essere un pilota forte dopo l’incerto risultato di Valle Intelvi.

Lo segue Conti a 26, felicissimo di queste zone più selettive, che torna sul podio un po’ distanziato dai primi due.

Lotta all’ultimo punto per Robba e Bianchi, a 31 e 32 separati da una penalità, il primo dei due a rischio di Fuori Tempo Massimo ed il secondo sotto pressione per il desiderio di salvaguardare la sua seconda posizione in classifica generale.

Purtroppo per lui i decimi di punto hanno stabilito che se sarà Loris Riva a trarre beneficio dalla performance di questa ultima gara soffiando la seconda piazza per poco più di un centesimo di punto.

Sesto, Ivan Balrilani, pur cedendo all’ultmimo giro, mantiene il livello alto anche di fronte a queste difficoltà di tracciato piazzandosi davanti ad Aldeghi, molto regolare in gara e che si toglie la soddisfazione di stare in classifica davanti al dinamico Mattia Ghezzi.

Come accennato, la gara degli expert è stata di particolare impegno, e per la dimensione degli ostacoli e per la lunghezza di un paio di zone, che costringevano a dar fondo alla capacità di tenuta.

A livello di punteggio totale ne escono bene De Angelis Ruffoni e Delli Paoli, che, oltre a non sembrare infastiditi dalla dimensione degli ostacoli, al primo giro riescono a non mettere i piedi nemmeno su quei pezzi di zona che si sono rivelati micidiali per molti altri piloti, come le radici della 7 o i gradini senza rincorsa da affrontarsi dopo i massi più grandi della 4 e della 5.

La classifica si pone quindi in quest’ordine, con De Angelis al primo posto con inavvicinabili parziali di 6-1-5 e nonostante le 10 penalità aggiuntive.

I 20 handicap di Delli Paoli lo avrebbero escluso dal podio se non fosse stato che Marco Vitari, oggi fortissimo tanto da girare a 5 nel secondo giro, incappa in un fuori tempo massimo per aiutarsi con altri compagni di team, cosa che spesso fa perdere posizioni nelle code di zona.

Tolto Vitari, al quarto posto si stabilisce Maresi, cui va il merito di aver aperto quasi tutte le zone senza farsi problemi di coraggio.

Quinto è il bravo Bertolini, che tra il primo e l’ultimo giro riesce ad affiatarsi alle modifiche recenti al motore della sua sherco, abbassando notevolmente il punteggio man mano che impara a conoscere la moto.

Per nulla entusiasta all’inizio di dover scalare tali ostacoli, risale la classifica Gatti, che all’ultimo giro rischiava di chiudere con un ottimo parziale di 11 se non fosse incappato in un 5 a pochi passi dal fine della zona sei, il suo ultimo giro a 16 gli permette comunque di guadagnare la sesta posizione mantenendo il punteggio allo stesso livello di Carlazzo, gara notevolmente più facile.

Sfortuna dopo una gara affrontata con impegno per Luca Acquistapace, Walter Pedroncelli e Macchè La Corte, che proprio sui più grandi ostacoli erano saliti senza mostrare grandi difficoltà ma messi fuori classifica Acquistapace dall’aver stortato la corona nella zona più facile contro un sasso a lato del percorso e gli altri due dal fuori tempo massimo.

Una parola in più per Luca Ruffoni, incrementato in dimensione fisica negli ultimi 8 mesi con almeno 10 centimetri, che è stato appena classificato campione italiano della massima categoria juniores e porta quindi ulteriore interesse alla categoria in cui più di una volta ha occupato il podio.

Della categoria pro rimane poco da dire se non che hanno mostrato lo spettacolo che ci si attendeva, anzi hanno anche girato a pochi punti in barba al tipo d zone tracciate, Codega a meno di 5 per giro e Luca Poncia addirittura con due giri a zero, confermando la sua attitudine professionistica.

Soprattutto in questa occasione non possiamo esimerci dal complimentarci con i preparatori del pranzo post gara, polenta arricchita da prodotti di rosticceria, servita in tale quantità da riempire i presenti e permettere addirittura che avanzassero in parte le splendide torte e dolci vari sapientemente preparate dal team mamme del motoclub colico.

Altro ci sarebbe ancora da dire sul panorama del lago che si scorgeva dall’alto del tracciato e sul bel trasferimento in pineta ma non vorremmo far aspettare troppo per la pubblicazione dell’articolo.

Come promesso e come atteso, festa mangereccia e festa nelle premiazioni, ricche e contornate ancora una volta dagli spunti goliardici e giochi d’acqua che un tiepido ottobre come questo può ancora permettere.

Per una degna e celebrativa chiusura rimane ora la cena al raffinatissimo centro “La Casupola” dove ci troveremo il 17 novembre.

Festa per tutti, tanto da avere più di cento partecipanti alle premiazioni e al rinfresco.

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