Con un po’ di ritardo, pubblichiamo l’articolo dedicato a questa ultima splendida giornata di gara a Pellio.

Abbiamo preferito prenderci il tempo per scrivere, perché una gara venuta così bene non meritava un articolo frettoloso.

Bisogna ammettere che per la buona riuscita di una gara ci vogliono molti fattori, organizzativi senz’altro e logistici ma, tra la tante cose, anche situazioni aggiuntive che devono un po’ essere aiutate dalla fortuna.

In questo caso la fortuna ha preso le sembianze della splendida cornice alpina della Valle Intelvi, oltre all’appoggio logistico della nuova gestione dell’Agriturismo Al Casel, che ha fornito tutto l’appoggio possibile sia nella giornata di gara che nella giornata di tracciatura.

La disponibilità dello Chef potrà essere apprezzata, se si dovesse approfittare dello stesso appoggio, sia per la partenza di un allenamento sociale sia per un ottimo pranzo, come quello che i tracciatori hanno gradito a metà delle fatiche del sabato.

Peccato solo che, i piloti che avevano finito la gara, abbiano aspettato le classifiche prima di sedersi a tavola, trovandosi poi a dover attendere di più perché parte del personale aveva già finito il suo servizio.

L’Amministrazione comunale ha, come di consueto, manifestato il suo apprezzamento con la presenza dell’Assessore Molli, che non manca di rimarcare il gradimento per lo spettacolo che il Trialario offre al pubblico che raggiunge le zone.

Zone particolarmente varie, che hanno potuto essere percorse per l’interessamento ed il lavoro di pulizia di Mauro e Luca (sotto la regia dell’ormai indispensabile “Bido”) che hanno preparato le zone poi tracciate nella giornata di sabato.

Non minore attenzione è stata attribuita all’area trial, tirata a giardino per l’occasione e teatro della manche di minitrialario con percorsi degni di una coreografia più titolata.

Zone varie si diceva, tre torrentelli in secca, di cui uno nuovissimo fatto di lastre in carbonato perpendicolari alla direzione di marcia con notevoli punti di sconnesso, due parti di torrente bagnato (con la ormai classica zona della cascatella in curva, che tutte le volte fa preoccupare i dilettanti cui tocca affrontarla) e altre due zone in asciutto.

Tra queste due, quella della rampa, anche questa già praticata negli anni passati ma non per questo più agevole, ha portato i concorrenti delle categorie superiori a scendere da un dislivello di notevole portata, una discesona di almeno 8 metri, ben raccordata ma molto emozionante da guardare e ovviamente da affrontare.

Poco meno preoccupante era la rampa d’uscita, da cui quasi tutti sono poi saliti con l’eccezione di chi non spalancava a sufficienza e di chi aveva una moto d’epoca che non prendeva adeguatamente i giri necessari.

La notevole scelta di ostacoli e la certezza di un clima asciutto ha permesso di orientare la tracciatura su un livello più impegnativo rispetto alle ultime due occasioni, e questo per tutte le categorie.

Ovviamente, maggior soddisfazione per chi riusciva a uscire dalle zone con meno di tre punti e possibilità di recupero per chi fosse incappato in un cinque inaspettato.

Trattandosi della prima gara dopo il rientro estivo, le presenze a ranghi ridotti ulteriormente falcidiate da più concorrenti afflitti da forme influenzali, hanno permesso a nuovi piloti di avanzare verso la vetta della classifica e la categoria dove le defezioni sono state più marcate è stata proprio quella dei dilettanti, di solito nutritissima.

Vincitore in ogni caso, come già in precedenti occasioni, Flavio Anghileri non si lascia intimorire dai dislivelli insoliti per la categoria in cui si trova e termina primo con ampio margine confermando l’ipoteca che aveva già messo sul vertice di classifica.

Al secondo posto, troviamo invece una ottima sorpresa, Omar Mascheri contiene ottimamente gli errori mantenendosi sempre tra i primi nonostante i 15 punti lasciati sulla perfida rampa della zona tre, grazie alla sua regolare condotta di gara sulle zone guidabili supera di un punto il giovanissimo Zucchi, nipote del mattatore della categoria amatori.

Mazzoleni e Colombi, più staccati, concludono lottando per il quarto ed il quinto posto.

Nuovo e prevedibile trionfo di Roberto Acquistapace nella amatori, tutto sommato attestatosi su un punteggio tipico delle gare più facili, ormai oltre alla prima posizione in gara si direbbe sua anche la classifica finale, come già lo era stata quella dello scorso anno nella dilettanti.

Ottimo secondo, Enrico Zucchi, a dieci punti di distanza, appesantiti da una imprevista scivolata su una radice della prima zona supera di due punti Federico Foini, che termina a 22 totali.

Fuori dal podio con 24 penalità, il secondo pilota della famiglia Acquistapace trova a Pellio Intelvi il miglior risultato della stagione davanti a Maurizio Salvagni con 28 punti.

Nella categoria Expert ottima prestazione di Alessandro Molatore, preciso ed attento a non eccedere nei movimenti soffia per due punti la prima posizione a Diego Acquistapace, che non manca di mostrare la sua guida scattosa e rimbalzante del tutto antitetica a quella di Molatore sugli ostacoli del sottobosco.

Con 26 punti totali, Luca Conti occupa il terzo gradino del podio, otto punti più indietro di Acquistapace ma con un buono scarto sul suo inseguitore Strambini, quarto a pari punti con Azzalini, 33 penalità per entrambi.

Molto attesa la categoria Pro, che aveva a gran voce richiesto ostacoli più impegnativi alla gara di Grosio.

E appunto, su questi ostacoli impegnativi ha prevalso Matteo Gianoni, ma di due punti sul rivale Codega che a sua volta precede di pochissimo sul giovanissimo ma molto atletico Magnolio.

16, 18 e 19 sono i loro totali che ben si differenziano da quelli degli inseguitori fuori dal podio, primo dei quali è Salvagni, davanti a Fantin.

Rimane comunque elevato il numero di questi piloti coraggiosi che affrontano le zone della categoria Pro.

Come di consueto, lo spettacolo offerto dai piloti della SuperPro è stato di alto livello ma, rispetto ad altre gare, si è dovuto notare che persino i parziali di Cristian Bassi sono stati più elevati; ancora di più, di conseguenza, quelli di Matteo Zampieri, che comunque dimostra una notevole tenacia anche su questo tipo di tracciatura.

Con la promessa di regolare le difficoltà anche a seconda del percorso, lasciamo la panoramica cornice della Valle Intelvi, ulteriormente abbellita dal cielo reso terso dal vento per spostarci verso la Valsassina di Moggio, con l’augurio di essere altrettanto favoriti dal clima.

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