Rientro dalla pausa estiva in questa data che il trialario ha ridipinto di soddisfazione con l’evento di Alcenago.Memore degli antichi fasti, anche quest’anno, il team di veronesi ha offerto un’ospitalità ed un terreno già preparato per la gara.I tracciatori, come già del resto ci aspettavamo, hanno trovato le otto zone già tracciate e solo da ridisegnare con poche modifiche alle categorie, ma veramente poche.La parte che viene però apprezzata di questa trasferta è anche la cena del sabato, che ha pienamente soddisfatto tutti gli invitati e che ricordiamo è stata offerta a tutti i piloti.Non c’è stata quest’anno la deriva alcolica, che nelle edizioni passate aveva reso molti piloti inabili ad esprimere la loro massima prestazione, complice di questo vento moralizzatore l’assenza di alcuni dei trascinatori di questi prolungati festeggiamenti enologici ed anche il trascorrere del tempo.Sì perché dalla prima delle edizioni di Trialario ad Alcenago sono passati ben 11 anni ed è anche plausibile che le abitudini di gioventù possano essersi affievolite insieme alla stessa gioventù.Tornando alle zone, verificate il sabato pomeriggio con le piccole modifiche, presentavano un terreno umido abbastanza da dare fastidio, mentre la bella giornata di sabato e della domenica avrebbero contribuito ad asciugarle abbastanza da consentire di affrontare gli ostacoli senza rischi.Inaspettato ed assente dalle previsioni del tempo, un acquazzone notturno durato più di un’ora ha compromesso notevolmente l’asciugarsi delle zone, tanto che, oltre al problema degli ostacoli che si bagnavano in molti punti si marcava il problema delle partenze.Per chi ad Alcenago non c’è mai stato, la roccia bianca, vetrosa in certi punti, è immersa in un terreno quasi carsico ricco di argilla rossa, che si comporta come tutte le argille rosse creando un tipo di fango che impasta parecchio.Come da prassi, la domenica mattina stessa sono state apportate modifiche al percorso in modo da ampliare gli spazi e togliere nelle categorie basse quello che avrebbe creato difficoltà eccessive e preoccupazioni.Il risultato è stato comunque di avere una gara con il livello adeguato a far impegnare i primi della classifica senza affliggere eccessivamente gli altri.Discorso leggermente diverso per la categoria amatori, che, soprattutto per i piloti più anziani, si sono trovati con ostacoli e passaggi che richiedevano una forza in possesso solo dei più giovani e ne hanno fatto le spese in termini di punteggio.Bassi invece i punteggi dei primi di categoria blu e rossa, ma per merito delle loro indubbie doti atletiche, qualche caduta in più per i piloti fuori podio della categoria rossa, senza conseguenze per fortuna, comprensibile data la dimensione degli ostacoli.Discorso a parte per Matteo Zampieri, ‘unico superpro, cui sono state date da affrontare ostacoli spaventosi in considerazione del fatto che è il suo luogo di allenamento ed ha offerto il consueto spettacolo.Sua particolarità è l’aver padroneggiato la tecnica dell’uso della frizione con la doppia sfrizionata con motore al massimo poco sotto l’ostacolo, che gli permette di impattare a gas chiuso, unico modo di far aderire la gomma se ci sono problemi di grip.Nella categoria Pro Vittoria meritata di Fabio Macchè nei rossi, con una guida solidissima e sicura che rendeva gli ostacoli percorsi da lui quasi irrisori .Termina davanti a Dino Codega per due punti grazie all’ultimo giro a zero punti.Ottimo terzo Andrea Vicentini, che stringe i denti l’ultimo giro e nonostante i crampi finisce con sole 5 penalità.Parecchio distanziato De Angelis recupera un terzo giro a tre penalità dopo aver disseminato fiaschi un po’ per tutte le zone della gara, ma non erano i fiaschi che si apprezzano in veneto.Ritiro invece per Gatti, abbandonato dalla pompa della frizione.Vittoria negli expert per Diego Righetto, sul suo luogo di allenamento, anche se i tredici punti lasciati sulla ultima zona rischiavano di dare al suo inseguitore, Stefano Leoni la possibilità di batterlo in casa.Possibilità che fino alle ultime due zone sembrava poter essere colta da Riccardo Ciciliani, che però viene abbattuto da due cinque proprio nelle ultime due zone già percorso ad uno in precedenza, liberando il secondo gradino del podio a Leoni che l’ultima zona proprio se la mangiava.Vicinissimi al podio anche Macchè La Corte e Bianchini, rispettivamente con due punti e con quattro punti in più di Ciciliani.Bravissimo Pomi anche su questo viscido misto a rocce che sicuramente non lo favoriva e che guida il gruppo degli inseguitori davanti a Burci, Bianchi e Villa.Grande competizione per la categoria amatori, dove un tesissimo Rigamonti cerca di difendere la leadership in trofeo.Privato della tranquillità necessaria per questo percorso scivoloso parte con parecchi punti in più di quelli che fa di solito.Compostissimo invece Luca Conti non si lascia scappare nessun errore di troppo mantenendosi saldo al comando già dall’inizio.In seconda posizione troviamo appunto Rigamonti che recupera gli errori dei primi giri con il suo ottimo terzo giro a quattro, per un punto risalendo davanti a Devid De Boni, in ottima forma in questa gara.Fuori dal podio solo per gli zeri Alessandro Arrigoni mentre poco più dietro si classificano Aldeghi e Balzarotti.Combattutissima anche la categoria su percorso giallo, con trionfo di Zucchi, impegnatissimo nell’allenamento ma soprattutto nella organizzazione (con i suoi compaesani piloti) della gara di Mandello che chiuderà la stagione.Solo due punti in più del vincitore, chiude a 18 il giovane Scaramella, anche lui battendo il meno giovane e maggiormente veneto Mambrini.Il Veterano Righetto conclude quarto solo grazie ai dieci punti di penalità di partenza, senza le quali avrebbe di nuovo vinto.Zugnoni, Tavaglione e Molteni si concentrano in pochissimi punti vicino al podio, ed è invece più indietro Raschitelli cui però va il merito del miglior parziale a 2 penalità.Per premiare i piloti di aver affrontato la trasferta, come di consueto viene offerta a fine gara la pasta con bibite nella casetta degli alpini, che ospita la partenza come gli altri anni.Ospitalità che allo staff trialario fa sempre piacere offrire quando la possibilità lo permette.Sappiamo che non è elegante parlare di cifre, ma vogliamo permettere ai piloti di comprendere la portata degli impegni organizzativi ed economici e rendere il giusto ringraziamento agli sponsor.Un’idea la possiamo dare, le spese dei pasti offerti ai piloti nelle ultime due gare avrebbero consentito l’acquisto di una moto.Quasi un mese ci separano dalla prossima ed ultima gara in cui, di nuovo, sarà offerta la cena il sabato precedente la gara ed alla zona di chiusura del trofeo, la famosa millesima zona, seguiranno altrettanti festeggiamenti.Non ultima informazione, per chi avrà la possibilità di arrivare il sabato, la mattina del sabato è in programma una visita guidata alla Moto Guzzi, grazie all’interessamento di Enrico Zucchi.Varrebbe la pena approfittare perché il museo storico ha dei pezzi di encomiabile fattura rappresentativi di quando agli artigiani italiani era concesso di mostrare l’eccellenza nel mondo.Arrivederci ad Ottobre!