Spettacolo per temerari ad ALCENAGO, valida anche per il trofeo a squadre.
Eccoci arrivati alla puntuale inaugurazione della stagione delle piogge, nel posto dove la pioggia è più temuta, cioè l’altopiano di Alcenago, luogo di coltivazione di vino, ciliegie, funghi champignon ma a noi molto noto per gli apprezzati eventi trialistici.
Eventi che da quando il Trialario ha deciso di inserire questa trasferta nel suo circuito sono corredati dalla famosa cena del sabato sera, spesso causa di forfait di molti piloti vittime della buona tavola e dell’ottimo vino che la zona offre (amarone della Valpolicella, ed il dolcissimo quanto pericolosissimo Recioto, che scende tanto gradevolmente quanto il giorno dopo lascia un gradevole desiderio di letargo).
Meno di altri anni i trialisti, forse memori dei disastri del passato, hanno abusato dell’orgoglio della vinicola locale, a compensare però le difficoltà, la pioggia ha dato il suo contributo.
Già accorciate il giorno prima per non essere distanti dagli standard Trialario, le zone sono state ulteriormente facilitate togliendo un ostacolo per zona la mattina stessa dopo le prime gocce di pioggia e la conferma della minaccia pluviale.
Quasi in tutte le categorie ed in tutte le zone esclusa la prima e l’ultima sono state apportate ulteriori modifiche, ma non per questo sono diventate facili, anzi.
La pioggia ha progressivamente trasformato la compatta argilla, mista a schegge di silicati, nella terribile creta che, oltre ad impastare le ruote, rende impercorribile la maggior parte delle salitine anche di scarsa pendenza.
Da dire che la pioggia era prevista, quindi almeno metà delle zone sono state tracciate in modo che il bagnato non le avrebbe rese impraticabili, i punteggi dei piloti testimoniano che le zone 4-6-7-8 e per i blu anche la 5, hanno mantenuto il livello di difficoltà nel corso dello svolgimento della gara.
Diventavano invece progressivamente sempre meno proponibili le zone 1 e 2, mentre la spettacolare ed impegnativa zona indoor rimaneva più accessibile anche con il fango solo per gialli e verdi.
Gran lavoro e notevoli apprezzamenti sono da farsi, e sono stati anche fatti dagli stessi piloti, ai tre principali organizzatori dello spettacolare evento, tutti e tre piloti dello scorso Trofeo Trialario, Pietro Bergamasco, Cesare Menegolli e Paolo Bonetti, che hanno saputo proporre un modo nuovo di affrontare zone già viste nelle precedenti edizioni.
Soprattutto le zone 4-5-6-7 e 8 o erano completamente nuove o rivoluzionate in modo da offrire passaggi mai effettuati prima.
In questi passaggi c’erano ostacoli precedentemente affrontati in salita, alcuni di essi, previsti in modo un po’ ottimistico per le categorie più basse non hanno superato la “censura”, soprattutto in vista del maltempo; sono invece rimaste alcune discese mozzafiato per le categorie expert e pro, i cui piloti hanno dimostrato di essere all’altezza dell’ostacolo proposto.
Tirando le somme, tra il notevole e coreografico lavoro del Trio veronese e gli aggiustamenti correttivi della direzione di gara ne è venuta fuori una gara molto impegnativa anche se apparentemente agevole per i primi di ogni categoria, una gara però dove in tutte le classi c’erano dislivelli il cui superamento richiedeva un impegno superiore a quello di altre gare.
Competizione quindi molto selettiva, con grandi distacchi tra chi aveva capito come affrontare le zone e chi era poco allenato o poco amante del fango, ed anche tracciata in modo che un 5 su una zona percorribile a zero o 1 avrebbe comunque consentito il recupero.
Tra i vincitori delle quattro categorie, l’unico a non incorrere in 5 inutili è però Giuseppe Noris, nemmeno il fango delle zone 1 e 2 lo intimorisce, al punto da riuscire a passare a
zero alla prima e a 3 alla seconda persino quando per gli altri era diventata impraticabile (va detto però che è riuscito a finire tutto prima che la situazione fosse pessima).
Gli altri vincitori di categoria sono tutti piloti che hanno conquistato il primo posto anche dopo aver sbagliato almeno uno o più passaggi.
Uno di questi infatti è Matteo Gianoni, che ripete il successo di Valgreghentino confermando, su ostacoli ben più impegnativi, la sua disinvoltura sul fango, curioso il fatto che il suo totale di fine gara non sia così diverso da quello della gara lecchese, all’apparenza molto più accessibile come dimensione degli ostacoli.
Gautiero lo segue in seconda posizione, autore anche lui di notevoli prestazioni in zone che anche con l’asciutto avrebbero fatto la loro figura in una gara di Campionato TR2.
Parecchio distaccato Michele Ruga coglie il primo meritato podio in una gara non proprio fortunata, riuscendo a contenere i danni.
Valerio Codega, dopo una serie di successi anche in gare FMI, trova in questa gara una giornata da dimenticare, con la vista annebbiata da una lente a contatto fuori posizione si trova a far fronte ad una foratura e a problemi di surriscaldamento per la rottura del motorino della ventola, per correre con una gomma di scorta con gli spigoli stondati questa non era di sicura la gara giusta ma… ci sono anche queste giornate.
Nella classe expert quasi scontata la vittoria di Delli Paoli, che con 27 punti totali continua la serie positiva che lo ha anche collocato al secondo posto di categoria del Campionato Italiano, dopo il primo giro a 4 penalità sul percorso asciutto con il secondo giro a 14 sembra dare una parziale speranza agli inseguitori ma alla fine dimostra che anche sul bagnato gestisce abbondantemente la difficoltà, ben tre zeri sulla zona 6 (dove il passaggio peggiore era lo stesso dei rossi) dimostrano il suo livello di controllo del veicolo.
Bravissimo il secondo classificato, anche lui a suo agio nonostante l’argilla, con sei punti di distacco Matteo Spreafico si merita questa seconda posizione grazie a passaggi spettacolari anche sulle zone più difficili, come gli zero alla 3 e alla fangosa 6 dove lascia solamente un punto.
Terzo gradino del podio per De Angelis che totalizza gli stessi punti di Delli Paoli ma ciò non basta a neutralizzare i dieci punti di handicap alla partenza, dati per il podio finale del 2015.
In quarta posizione Diego Acquistapace si avvicina sempre di più al podio dimostrando che il suo livello tecnico è in costante crescita, due sono le penalità che lo separano dai 37 totali di De Angelis mentre dietro di lui gli altri piloti subiscono decine di punti di distacco.
Arrigoni, Macchè e Gatti seguiti di Borghetti e Poncia chiudono con quasi il doppio di penalità anche se ognuno di loro ha comunque dimostrato un coraggio che non è richiesto alle categorie inferiori.
Solo per aver salito la rampa fangosa della zona sei o disceso il baratro dell’ingresso della zona 7 meritano di classificarsi nella categoria expert.
Nuova vittoria di Nava, indiscusso mattatore della categoria Amatori, le sue prestazioni rimangono ad alti livelli anche con il peggiorare del percorso, consolida con il fango veronese la sua posizione al vertice della categoria.
Ottimo secondo, Mengotti usa con profitto le sue indoristiche tecniche di guida anche sul fangoso, disponendo di una struttura fisica non proprio muscolosa non si sarebbe detto potesse essere così disinvolto negli spostamenti anche sul fango.
Ritorna in zona podio Beppe Valsecchi, che dopo un primo giro a sei totali incappa quattro volte in cinque inconsueti per il suo livello, riesce però a recuperare (dicevamo infatti che la gara permetteva il recupero di errori banali) fino alla terza posizione, sottratta appunto a Sozzi che sul difficile dimostra il suo valore risalendo la classifica rispetto alle precedenti gare.
In lenta crescita sono i totali dei bravissimi piloti che seguono, tutti impegnatisi in questa gara intensa.
Nuovo trionfo di Noris nella dilettanti, dove servono esperienza e tenacia diventa imbattibile, 14 il suo totale contenuto anche dalla capacità di percorrere l’intero giro in breve tempo, in questo caso prima che il percorso peggiorasse ulteriormente.
Al secondo posto ed al primo anno di Trialario un pilota che abbiamo imparato a conoscere, anche lui elemento di spicco della “Tempesta Cairatese”, composta da piloti corretti, simpatici ed in qualche caso anche assidui frequentatori del podio.
Torna invece sul podio, in una pausa dalle attività organizzative, il composto Matteo Pozzi, intelligentemente riuscito a finire tutta la gara in 2 ore e 38, con 23 totali contro i 19 di Borghi guadagna il meritato terzo posto in una gara ben più impegnativa rispetto a quella di casa dove aveva vinto tenendo più che altro a freno i nervi per non sbagliare.
Conti si deve invece ad Alcenago accontentare del quarto posto, è però il più giovane tra i primi sei piloti.
Giunto quinto Luca Valsecchi recupera in questa gara le prime posizioni, la sua capacità di gestione veloce della gara, unita ad uno splendido secondo giro a livello di Noris gli consentono il recupero della zona della classifica in cui lo si vedeva spesso.
Bellissima sorpresa di questa gara, anche lui componente della Tempesta Cairatese, assedia i primi posti Ezio Permunian, benché sia evidente che la guida old style dà ottimi risultati sul bagnato mai ci si sarebbe aspettata una presenza così massiccia di concorrenti che non possono contare sulla forza giovanile.
A fare compagnia a Permunian giunge infatti anche Malvestiti, separato da 5 e giunto onorevolmente nono dopo Strazzari e Bellati.
Con questa nutrita schiera di piloti di ricca esperienza, Pomoli deve questa volta accontentarsi del 10° posto.
Menzioniamo l’impegno di Clara Machiavello, sicuramente penalizzata dalla presenza di molte discese per le quali avere delle braccia più forti avrebbe sicuramente fatto comodo, ma che finisce comunque ad un dignitoso 17° posto.
Beffardo il sole che compare all’arrivo degli ultimi concorrenti, per poi rieclissarsi lasciando il posto ad una pioggerellina che accompagna le ricche premiazioni.
Questa era, tra le altre cose, la gara che inaugurava la gara a squadre, in cui le prime tre squadre si contendono la prima posizione per pochissimi punti di distacco.
Esordio decisamente celebrativo per la squadra dello sponsor locale Nord Est ecologia,giunta a questa tappa con le nuove tute vistosamente verde-natura, che con le sue 152 penalità conquista il primo posto nonostante le 10 penalità di handicap del concorrente della categoria expert solo grazie al numero di zeri maggiore della seconda squadra classificata, la Bassa Valle Trial Team, e a seguire al terzo posto la Triangolo Lariano 1. Purtroppo un piccolo inconveniente tecnico dovuto all’errato calcolo delle penalità extra delle squadre ha portato in fase di premiazione a chiamare sul podio le squadre in un ordine non corretto. Ci scusiamo per l’inconveniente ma confermiamo che le classifiche pubblicate sono ora corrette.
Quarta classificata la TMT Ruga, privata in questa occasione di Rocco Parolo.

Raccolta la soddisfazione per l’impegno profuso in questa faticosa competizione, i piloti ripartono per la regione d’origine portando con se anche le calorie (oltre che il ricordo) del notevole festeggiamento del sabato sera

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