Acqua un po’ su tutta la Lombardia, questo era quello che si sapeva da una decina di giorni, ed è anche quello che ha giustamente decretato il tipo ed il livello di zone scelte per l’ultima prova di questo 12° Trofeo Trialario, ricco di tante soddisfazioni in termine di apprezzamenti e di partecipazione.
La fortuna aiuta, ripensando alle altre stagioni di trofeo organizzate negli ultimi docici anni, mai come in questi ultimi due anni si sono verificate congiunture favorevoli al punto da rendere le gare così gradite da parte di concorrenti e pubblico, almeno a sentire gli apprezzamenti.
L’esperienza però è altrettanto importante ed è stata messa a frutto gara per gara, così come in questa ultima competizione di chiusura, dopo un estenuante lavoro di preparazione di un percorso che in grande parte era letteralmente affogato nei rovi e negli sterpi.
I tracciatori hanno lavorato dieci giorni (quasi senza interruzione) per avere zone impegnative ma percorribili da tutti (con esclusione delle zone 4 e 5 della Pro, volutamente selettive).
Poichè era prevista tanta pioggia, molte delle sezioni erano brevi, e quelle su terreno fangoso erano tracciate in modo da essere guidabili e filanti per tutte le categorie, con pochi punti in cui le categorie più alte erano costrette a fare spostamenti.
Zone rapide, code rapide, è un equazione semplice ma che non sembra essere applicata da altre organizzazioni che però devono accontentare (ammesso che poi siano davvero contenti) piloti che chiedono percorsi più simili a quelli del campionato italiano.
E comunque a Colle Brianza, la zona in cui c’è stata un po’ di coda era la 4, più di 15 piloti in coda, tempo di attesa 6 minuti e nessuna necessità di fare la gara in fretta.
Benchè rapide, le sezioni non erano per nulla facili, perchè un’altra difficoltà dei tracciatori è cercare di rendere la gara agevole ma con possibilità di recupero per chi incorre in errori banali.
A Colle Brianza, tutte queste intenzioni si sono realizzate, premiando, vale la pena di rimarcare, le fatiche dei tracciatori e degli amici che hanno aiutato a rendere percorribile quei punti che prima dell’intervento erano non altro che una jungla inestricabile.
Si deve ringraziare anche la disponibilità dei proprietari dei terreni che hanno dato il consenso (per i primi due gruppi di zone) all’utilizzo futuro anche in allenamento, per chi ne volesse approfittare.
Per tornare alla gara vera e propria, la pioggia torrenziale ha smesso di imperversare prorio un paio di ore prima della partenza, tramutandosi in una pioggerella decisamente sopportabile ma che lasciava presagire un peggioramento del percorso, molti perciò hanno deciso di organizzarsi in modo da finire velocemente la gara tanto che, alla comparsa dei primi raggi di sole avevano già finito in molti.
Seppur di poco, alcune zone sono però migliorate, anche quelle nel fango, togliendo ai velocisti il supposto vantaggio.
La comparsa di uno splendido sole autunnale oltre a consentire foto migliori (che trovate nella parte dedicata all’album fotografico) ha permesso di godersi il dopo gara, con rinfresco di festeggiamento.
Tornando al percorso, le tre zone finali erano ambientate su un torrentello che per fortuna dopo gli acquazzoni non ha aumentato la portata, anche i sassi, roccia per lo più sedimentaria, dopo il passaggio delle prime ruote aumentavano l’aderenza.
Potendo invertire l’ordine delle zone molti piloti sono partiti da queste ultime, che erano le più vicine alla partenza.
Queste erano le zone fangose, che avrebbero potuto dare problemi maggiori se il fango fosse aumentato ancora, invece la 7 e la 8 si sono dimostrate relativamente facili, seppur da affontare con il dovuto impegno, quasi tutti sono riusciti a percorrerle a zero almeno una volta.
Le più impegnative, per tutte le classi erano le sezioni 4 e 5, in una pietraia molto ben ritratta nelle foto, quelle erano tracciate per fare selezione poichè anche in caso di pioggia intensa non avrebbero risentito molto del fango, ma guardando i punteggi si osserva che le penalità sono abbastanza ben distribuite un po’ su tutto il percorso.
La grande varietà di ostacoli tra una gara e l’altra ha determinato un frequente rinnovarsi dei piloti sul podio della categoria dilettanti, il percorso giallo ha evidentemente offerto diversissime possibilità di primeggiare a seconda della specializzazione dei concorrenti è anche quello che ha dato la maggior quantità di piloti che hanno vinto almeno una gara.
Risale fino alla vittoria questa volta Cristian Triaca, che in questa gara ha sfoderato una padronanza della sua 125 ed una grinta che ancora non si era vista, per due punti davanti a Walter Pedroncelli secondo in questa gara di Colle Brianza.
Sfida all’ultima zona per la conquista del terzo posto tra i veterani Tavaglione e Malvestiti, finiti terzo e quarto nell’ordine separati da un solo punto, questa sarà anche la loro posizione finale nella classifica di Trofeo.
Quinto si piazza un bravo Errante, che si toglie la soddisfazione di battere Mainardi, un po’ in sordina a Colle ma la cui posizione è sufficiente a vincere la classifica finale della categoria Dilettanti.
Perico conquista la settima posizione e all’ottava troviamo la bravissima Clara, impegnatissima per dare il suo contributo alla squadra del Team Ruga, che si presentava al via in prima posizione ma che a Colle conquista il secondo posto dietro a “Bassa Valle Trial Team”
Solo 10 punti separano Tavaglione da Clara Machiavello e ben 5 posizioni, a conferma di quanti siano i piloti di buon livello anche nella categoria minore e di quanto sia serrata la competizione.
Nella amatori invece, vittoria di Pallisco con ampio margine su Diego Acquistapace, due le penalità di Pallisco che pare non aver proprio sofferto nè il fango nè le “strettoie” delle zone con le pietre di scarto delle antiche macine di mulino.
I due Acquistapace, Diego e Luca rimangono invece su punteggi più umani, 19 e 23 i loro punteggi per la seconda e terza posizione finale.
Conferma il suo buon livello Davide Cereda, quarto a 28 punti, nonostante nell’ultimo periodo sia stato impegnato più per preparare la gara di Rezzago che per allenarsi, si impone su Rizzi, pilota nuovo in questa parte di classifica che nella gara ha dimostrato molta sicurezza soprattutto sugli ostacoli più impegnativi.
Un po’ più giù troviamo Burinato e Raschitelli, due concorrenti che hanno finito la gara il più presto possibile temendo (e guardando le nuvole della mattina non si poteva dar loro torto) il ritorno degli acquazzoni, ma il ritorno del sole il sole non ha giovato alla loro posizione di classifica.
Zone di livello medio ma con la consueta richiesta di impegno per la categoria expert, caratterizzata da una lotta per le prime posizioni chiaritasi solo all’ultimo giro.
Una bandierina sbagliata ed altri errorini inconsueti hanno messo Verdari in condizioni di dover recuperare, lui che di solito parte già con punteggi bassissimi si trova dopo il primo giro a 14, dietro a De Angelis a 9, Casari a 11, Bonetti a 10 e addirittura a 8 Gabriele Oberti primo nella fase iniziale di gara.
Nel corso della gara Verdari riprende la sua consueta compostezza sfoderando due giri a 4, sufficienti a recuperare la seconda posizione ma non la prima perchè De Angelis migliora ancora quel tanto che bastava a stare davanti di due punti.
Oberti invece vince la sua sfida per il terzo gradino del podio contro Bonetti, premiato come quarto ma autore di uno spettacolare 0 alla zona 5.
Un paio di 5 sfortunati impedisono invece a Casari di rientrare nella lotta per il podio, si classifica però 5° davanti ad Azzalini.
Va menzionato l’impegno di Dino Poncia, che, privo questa volta della sua sfruttatissima Sherco, era alla guida di una Montesa 315 del 1999, all’apparenza in buone condizioni ma alla fine dimostratasi non molto efficiente, riesce comunque a fare tre zeri alla rampa fangosa pur munito di una Dunlop parecchio datata.
Nuova vittoria di Goggia nella Pro, conferma così la sua prima posizione in campionato pur avendo già in tasca la vittoria grazie alla regolarità delle precedenti prestazioni.
Ben 28 le penalità di Goggia e ben 10 i punti di vantaggio su Gianoni, a conferma della riuscita nel tracciare un percorso selettivo anche con zone rapide da percorrere e non pericolose.
38, le stesse di Gianoni, sono le penalità di Valerio Codega, svantaggiato per il numero di zeri.
Separati da un solo punto Lorenzo Gandola e Michele Ruga rispettivamente a 53 e 54, sono 4° e 5° mentre Zampieri è 6° a soli 3 punti in più.
Un po’ staccato Concina, ha comunque il merito di essere rimasto come unico Pro Over ad affrontare gli ostacoli di questa difficile categoria.
Chiusura in grande quindi con fagiolata tradizionale e polenta dopo una gara impegnativa in un paese dove pochi hanno avuto l’onore e l’occasione di sostare, la mancanza di campo per le comunicazioni telefoniche potrebbe essere indizio di salubrità.
Una ricca premiazione, fino al 5° posto di ogni categoria, ha preceduto il consueto rinfresco con spumante e pasticcini grazie all’organizzazione ma anche grazie al gradito ritorno del bel tempo che chiude in bellezza un’altra annualità memorabile.
Vi aspettiamo tutti alla cena di fine trofeo il 14 novembre.