E così, nella pausa estiva, il Barte ha sperimentato l’ospitalità siciliana, non solo si è fatto un lungo giro in questi posti che, a noi basterebbero 300 metri per tracciare 8 zone, ma, a quanto sembra, lo hanno anche trattato bene (una evo 2017, nientemeno).

Alcuni boschi, dalle nostre parti, sarebbero così solo dopo averli già decespugliati, pensa te che ben di Dio!

 

Cosa ha trovato il Barte quando i nostri colleghi isolani lo hanno portato in gita un po’ di più  nell’entroterra? Ghiaioni, rampe senza fine alternate a sentieri, mulattiere e carretteras stile Mexico.

Anche da noi ci sono posti così, solo che per raggiungerli devi fare mille metri di dislivello a partire dai mille e di sicuro non riusciremmo a raggiungerli in una gara.

Anche se in Sicilia i trialisti sono animali rari non sembra si facciano mancare nulla sul piano tecnico! Vedi foto con salto.

 

E inoltre, paesaggi da film western,       sterminate colline più o meno aride, ma anche boschi ed infinite pietraie.

Per non parlare dell’ospitalità, come avete visto il Barte ha potuto godersi questa Sicilia con moto a prestito… vien proprio voglia di organizzare qualcosa laggiù, certo, il trasporto delle moto…

Ci penseremo!

Intanto ringraziamo i cugini d’oltremare e, se a qualcuno di loro venisse voglia di provare una JOTA nuova possiamo contraccambiare l’ospitalità.

Noi ci vediamo ai Resinelli appena dopo le vacanze.

Le foto delle zone che ci aspettano per la prossima gara non saranno così filmografiche come quelle sicule ma le lastre che Giorgio del Pero e il Barte hanno individuato nelle nuove aree  verso il Coltignone fanno proprio gola alle ruote… a presto.

 

 

 

 


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