79 partenti hanno vissuto una calda e luminosissima giornata di estate che ha accompagnato la gara di Pellio Intelvi (CO), faticosa tanto da organizzare (per il caldo) quanto per i concorrenti che sono riusciti a resistere fino alla fine (sempre per il caldo).
Caldo che fa sudare, che aumenta la tachicardia e che in molti casi fa dimenticare cosa bisogna fare per andare in moto, lo si è visto dalla scarsa attenzione che molti piloti hanno dato alle traiettorie, mai come in questa gara fondamentali per ridurre al minimo le difficoltà in zona.
Sono stati soprattutto i primi piloti ad entrare nelle zone a fare le spese del terreno particolare che c’era in alcune aree del tracciato, sassi che su muovono, terra o sabbia nel tratto in mezzo a gruppi di sassi, e terriccio misto a fogliame che si modificava con l’andare della competizione.
Il percorso era però vario, molto vario, sia nel tipo di tracciato che nel fondo.
qualche rampa, soprattutto per le categorie superiori, curve e controcurve in misura superiore al solito e anche parecchie lastre lisce di pietra che solo grazie al caldo hanno potuto essere inserite in zona; dal mese di settembre in poi torneranno ad essere impraticabili per l’umido che le renderà scivolosissime.
Come già l’anno scorso, le autorità locali, sindaco e vicesindaco, sono state molto presenti e vicine agli organizzatori, che soprattutto nelle persone di Addis, Melesi e Betti (che ha sfidato la febbre a 39 pur di aiutare a posare i tronchi dell’indoor con la benna) hanno reso accessibile il territorio dove sono state tracciate le zone.
Il lavoro dei boscaioli aveva reso visibili ostacoli fantastici, ma l’attività di raccolta della legna non c’era ancora stata e centinaia di alberi e tonnellate di ramaglia hanno costretto a crearsi un varco per arrivare alle zone, non poco lavoro anche al sabato insomma.
però ostacoli per tutti i gusti, in tutte le categorie.
Il livello di difficoltà è stato calibrato di proposito un po’ più alto del solito, mantenendo la solita filosofia del Trialario, zone intense piuttosto ma non lunghe, per evitare code e eccessiva stanchezza, che poi aumenta anche il pericolo di infortuni.
Tutto sommato però i punteggi dei concorrenti sono stati poco più alti che nelle altre gare, ma grazie al terreno vario che premiava chi sa lasciar correre il veicolo, vediamo che, tolti i primissimi in classifica, moltissimi si sono tolti la soddisfazione di piazzare parziali di tutto rispetto, molto vicini se non uguali a quelli di chi occupava il podio.
Una gara insomma dove finire una zona a uno, invece di dare la sensazione di aver fatto un errore, poteva voler dire un applauso da parte del pubblico che ha accompagnato l’evento in misura superiore al previsto.
Cominciando appunto da chi applausi deve averne presi tanti, il bravissimo Sonny Goggia ha saputo mantenere stabile le sue prestazioni giro per giro, composto sugli spigoli e sul terreno mosso, mette a frutto con 20 penalità totali (si vede che non è stata una gara facile) l’impegno dell’allenamento con la sua nuova moto.
Altro pilota sempre compostissimo anche se meno estroverso ed esplosivo di Goggia, è Valerio Codega, si permette di soffiare il secondo gradino del podio a Lorenzo Gandola, pilota del gruppo sportivo giovanile Fiamme Oro che finisce a 27 rispetto alle 24 di Codega.
Fuori dal podio per 2 punti Gianoni, che però contribuisce alla vittoria di squadra limitando il numero delle penalità.
Ancora a pochi punti di distacco Zampieri, che quest’anno paga spesso errori capitati nel primo giro.
Molto vicini nei punteggi Azzalini e Ruga sono accomunati dal fatto di aver percorso uno stratosferico giro a 6 e 5 punti, a livello dei primi.
Piuttosto indietro Balossi ha finito la gara senza accanirsi nelle zone più faticose, dopo aver però dimostrato nel primo giro di saperci ancora fare, ma tra il caldo ed il giro di vite sul livello di tracciatura hanno privato il pilota over dello stimolo necessario ad affrontare i difficili percorsi, e lo possiamo ben capire.
Vittoria di Verdari nella categoria blu, soddisfatto del risultato e tanto di cappello per la tenacia, 6-3-4 i suoi parziali che in questa gara non ci si aspettava fossero possibili.
Lotta fino all’ultima zona per il secondo posto, un bravissimo Casari riesce ad essere in testa al primo giro, cede però nel corso della gara, uscendo dai favoriti.
Avrebbe sicuramente meritato il secondo posto Paolo Bonetti, veramente bravo in questa gara e autore di bellissimi zeri alla zona delle rampe, secondo in classifica fino al terzo giro viene escluso dal podio per uno spegnimento della sua gas-gas, e arriva quarto di pochissimo.
Finiscono perciò a pari punti Oberti e De Angelis, che dopo le fatiche di tracciatura avrebbe potuto rischiare di non essere all’altezza dei bravissimi altri piloti.
Autore di uno splendido terzo giro, Oberti spunta per gli zeri la seconda posizione per la prima volta nel campionato.
Subito dopo Casari a 25 punti troviamo Azzalini Alessandro a 53, che conduce la seconda parte della classifica.
Record di penalità aggiuntive per Spreafico, che sarebbe arrivato 4° con 22 e che per essere escluso dalle prime posizioni viene multato di ben 48 penalità come previsto dal regolamento per i retrocessi di categoria.
Chiude al 10 posto Gatti Massimo, che raccoglie però la soddisfazione di un giro con lo stesso parziale di Azzalini, pare che l’allenamento dia i risultati sperati.
Conferma nella Amatori di Acquistapace, una piccola caduta non lo ha scoraggiato, anzi, con sole 9 penalità totali supera Pallisco autore comunque di due giri eccezionali ma penalizzato dal primo giro fuori dai suoi standard.
Tavaglione terzo è un altro esempio di un trial multigenerazionale (figlio di Tavaglione Agostino, terzo nella dilettanti), come già padre e figlio Zampieri (rispettivamente nei blu e rossi) e padre e figlio Gianoni.
In crescita con tre parziali molto regolari è Cereda, quarto questa volta davanti a Speziale viene chiamato a ritirare la coppa, perchè in questa gara consci dell’impegno superiore gli organizzatori hanno esteso al 4° e 5° la premiazione delle categorie più numerose.
Forse a causa del caldo, il richiamo di attività meno faticose ha causato dei ritiri, le categorie verdi e blu le più colpite, quasi tutti i ritirati sono però stati visti in zona bar o argriturismo, dopo aver spostato il loro interesse su generi alimentari o bibite.
Chi invece ha deciso per la gara ha comunque potuto approfittare della fontana nei pressi dell’indoor, una delle fonti più squisite dell’emisfero nord, che i piloti hanno apprezzato a litri, in barba alla necessità di reintegrare i sali insieme all’acqua.
Vince la Dilettanti Mainardi, aiutato sicuramente dall’età oltre che dalla concentrazione.
Sembrava fuori dai giochi con il primo giro a 13 il pilota Beta Triangeli , che però riesce a piazzare un giro a tre totali rientrando sul podio davanti a Tavaglione padre, sempre maestro di traiettorie e perfettamente a sua agio sullo sconnesso di Pellio.
Rispetto al grande rimescolamento di classifiche che contraddistingue la categoria gialla, Tavaglione mantiene la sua presenza in modo costante, un po’ come capitava qualche anno fa per Malvestiti che questa volta ritira meritatamente la coppa del 4° posto riuscendo ad averla vinta sul caldo e, nonostante la differenza di età, anche su Errante, più a sua agio sui terreni indoristici tipo i campi scuola (infatti aveva vinto a Cortenova).
Al sesto e settimo posto troviamo Perico ed un inatteso Caprili, al primo anno dopo un lungo esilio dall’agonismo, un altro esempio di quanto la guida tradizionale sia ancora in grado di dare risultati.
Pochi i partecipanti della gara di minitrial, che hanno però trovato zone molto tecniche e impegnative (a seconda del livello) abilmente tracciate da Andrea Fistolera (istruttore riconosciuto), con ostacoli di notevoli dimensioni presenti nel campo trial del paese vicino e chiuso alla circolazione, piccolo numero di partenti ma vantaggio per loro che ci fossero premi per tutti.
A fine gara non si può non parlare della cucina rustica e degli squisiti formaggi freschi dell’agriturismo alpe Lissiga, che per chi accompagna i piloti può rendere gradevole la giornata soprattutto a livello culinario.
Un richiamo gustativo tanto forte che i piloti sensibili al fascino della tavola si sono seduti per un break e … qualcuno ha deciso di fermarsi lì.
Apprezzamenti in abbondanza da parte del pubblico locale, dell’amministrazione comunale, così attiva su questo fronte, e dei piloti soddisfatti dagli ostacoli più che dalla classifica, sappiamo che questo è un terreno che offre molto, lavoreremo per mantenere il livello di gradimento anche nelle prossime gare, del resto la prossima è Buglio, che geograficamente e trialisticamente non ha nulla da invidiare.
Ciao a tutti ! A presto !
Pietro De Angelis