Per aver permesso che la prevista giornata di pioggia, debole ma continua, si risolvesse tutto sommato con una pioggerellina terminata un paio d’ore dopo la partenza dei primi.
Pronti comunque ad una gara bagnata, i tracciatori hanno adeguato il livello delle zone al clima previsto.
Nella notte ha piovuto quel tanto da confermare il fango già presente al sabato ma il giorno della gara c’è stata quella tregua (Grazie al Cielo, appunto) che ha permesso ai piloti di non trovarsi nelle zone quella fanghiglia mostruosa di cui le colline di Cremia avrebbero saputo essere generosa in caso di acquazzoni prolungati.
È stato perciò utile aver tagliato, a malincuore, molti degli ostacoli che l’efficiente Team Mountain Trial aveva liberato dagli arbusti in vista della gara.
Ma il lavoro di pulitura delle aree non è stato vano e mai come in questa gara la dimensione delle aree pulite ha permesso un’enorme scelta di traiettorie, e i più esperti ne hanno saputo fare buon uso rendendo abbastanza agevoli anche le zone a prima vista parecchio ostiche.
Ottima anche la varietà degli ostacoli, anche rispetto alla pur bella gara dell’anno prima in cui le zone erano molto vicine e tracciate tutte sullo stesso tipo di terreno.
Nella gara di questa domenica sono invece state aggiunte due zone molto coreografiche nel greto di un torrente con gustosissimi sassi sul bordo, ed il giusto spazio per le rincorse.
Anche lì è stato necessario escludere splendidi ostacoli che avrebbero però allungato troppo il tempo di percorrenza nelle zone.
Proprio sulla lunghezza delle zone è stato fondamentale la presenza di Augusto Bartesaghi, che in fase di tracciatura era costantemente attento a limitare il numero degli ostacoli e … meno male che lo ha fatto.
Pur non essendo necessario rispettare l’ordine numerico crescente delle zone, 105 piloti ad un’ora dalla partenza non si sa più dove metterli, inevitabilmente c’è una media di 13 concorrenti per zona e se non si è più che oculati a tracciare zone agili, i tempi di attesa in coda si gonfiano.
Ci sono state un paio di zone dove i competitori della categoria verde rimanevano impegnati nel percorso per 45-50 secondi (ben poco rispetto ai 120 secondi permessi ma troppo per il calcolo della gestione della gara) e questi dieci secondi in più hanno portato ad accumularsi parecchie code.
Malgrado tutto, esclusi pochissimi FTM, l’ultimo pilota ha concluso la gara ben mezz’ora prima del termine orario, segno che la tracciatura d’insieme è stata ben calcolata.
Ottima la percezione della difficoltà degli ostacoli da parte di tutti, se qualcuno di alta classifica avrebbe preferito più selezione (che ci sarebbe stata con un po’ più di pioggia), molti concorrenti della categoria blu, invece ci hanno messo un po’ di più a capire come superare quegli ostacoli comuni anche alla categoria superiore, ma riuscendo a superarli, solo dopo aver scelto la traiettoria migliore, ne hanno tratto grande soddisfazione.
Soprattutto nelle categorie gialla e verde, come accade sempre ma ancora di più su questo percorso con molta scelta di traiettorie, i “volponi”, quelli che sanno sfruttare tutto lo spazio compreso dalle fettucce, hanno saputo quasi azzerare i parziali.
Uno di questi è stato Paolo Errante che sbaglia solo un piede per giro e, giusto per un piede, riesce a battere Agostino Tavaglione, vero mostro quando si tratta di saper scegliere le traiettorie e che finisce a 4 penalità totali.
Davide De Giorgi, dopo le fatiche organizzative si prende la soddisfazione di occupare il terzo gradino del podio, recuperando con i muscoli e con i denti alcuni passaggi dove aveva guidato in modo scomposto, forse per il nervosismo di aver aperto le zone, finisce con 5 punti totali, giusto uno in più.
A confermare che i volponi hanno saputo dire la loro, al 4° posto un Malvestiti in splendida forma mostra agli altri 35 piloti cosa vuol dire sapere dove è meglio mettere le ruote, ed è lì che tornano utili i trenta e rotti anni di esperienza nelle competizioni.
A 9 penalità, ottimo 5° posto per il presidente del team organizzatore (anche lui svantaggiato dall’avere aperto le zone insieme a De Giorgi e Noris), Matteo Pozzi, decisamente a suo agio con la nuova Repsol con la quale sembra guidare in maniera più fluida che lo scorso anno.
Sta cominciando a diventare interessante la sfida tra i piloti “penalizzati”, che provengono dalla categoria superiore o avrebbero dovuto essere promossi, vince in questo caso Bergamasco Pietro, che si prende la soddisfazione di battere di due punti Noris, svantaggiato dall’avere aperto le zone, li segue Del Pero che per questa gara guidava un Fantic 201 e conclude a 20 punti più 20 di penalità extra.
Splendida vittoria, dopo una sfida di nervi per tutta la gara, di Giuseppe Valsecchi nel percorso verde, concentrato e metodico in tutta la gara come nel carattere, riesce a limitare a 4 gli errori, praticamente tutti alla zona 1, e grazie ad un passaggio a zero in più sottrae il primo gradino del podio a Raul Pallisco, mattatore della gara di Cortenova.
In terza posizione, libero da impegni concomitanti, il sempre efficace Robertino Bassi, che già aveva vinto questa categoria nel 2008, non troppo infastidito dal fango quanto dagli ostacoli in cemento dell’indoor.
Quarti a pari merito Diego Acquistapace e Rocco Parolo, almeno una generazione separa i due concorrenti dagli stili diversissimi ma a pari punteggio, arrabbiatura per il più giovane che infila una porta dei rossi con gli inevitabili 5 punti non più recuperabili in presenza di piloti così determinati come quelli dei primi posti della Verde.
Molto positivo Mauro Raschitelli, ancora composto ed efficace anche su questo fango così diverso dagli indoor che prediligeva negli anni 80, a pari punteggio con Tavaglione Riccardo (figlio d’arte) e Ceruti Giovanni.
Nella Expert, su ostacoli spesso corrispondenti a quelli della pro, vincendo con 4 punti totali si conferma Verdari, portando con sé l’esperienza di campione italiano cadetti e di numerose vittorie di campionato italiano classe Master nel periodo di Buschi, Andreoli, Petrella.
A pari punti con Verdari fino a metà del terzo giro, ma partito un ora dopo, De Angelis, non è riuscito a rifare a zero anche la terribile sesta zona, che nel terzo giro era diventata davvero troppo impastata per poter salire indenni dall’ultima rampa.
Chiude perciò con quei 3 punti in più e ripete il secondo posto di Cortenova.
Costante e sicuro sulle salite fangose, Oberti ha tratto beneficio dall’uso della terza marcia della sua gas gas, e con 15 punti conquista il meritatissimo 3° posto.
Premiato dalla guida elegante ed atletica, Foiadelli si piazza al 4° posto davanti ad Azzalini Alessandro e a Fabio Macchè.
In difficoltà nel primo giro di fronte ad ostacoli che potevano essere affrontati solo credendoci e senza mezzi termini di gas, Borghetti e Gatti (passati di categoria per la soddisfazione personale di avere ostacoli più alti) sono riusciti a chiudere l’ultimo giro con una media di 2,5 penalità per zona, segno che si stanno abituando al nuovo livello e che l’allenamento gli permette di non essere troppo lontani dai punteggi del centro classifica.
Ritorno di Cattaneo nella Pro, salvo una caduta alla gomma di trattore della zona indoor, un piede solo in tutto il resto della gara, indifferente al fango come già aveva mostrato di essere in altre occasioni.
A sorpresa il portacolori del gruppo giovanile fiamme oro, il giovanissimo Lorenzo Gandola, Campione Italiano in carica della categoria corrispondente alla sua età e cilindrata, si piazza al secondo posto.
Lo segue Sonny Goggia, vincitore a Cortenova, che volendo strappare a tutti i costi lo zero alla zona indoor lascia ben 10 punti sul cubo di cemento da 130 cm, finendo a 14 totali.
Se avesse usato la “strategia” di Azzalini, che sullo stesso muro si accontentava dell’uno, avrebbe anche potuto vincere.
Ottima prestazione di Michele Ruga, che, 4° davanti al pubblico di casa sfodera una splendida guida con parziali degni delle prime posizioni, e contribuisce in modo determinante alla vittoria della squadra che porta il suo cognome.
Al quinto posto Azzalini, a suo agio anche sul viscido, si permette di battere nientemeno che Zampieri, secondo finale al trialario del 2012.
Chiudono la classifica Balossi e Bonvini, autori di bellissimi passaggi a zero anche in zone non proprio semplici.
Come accennato, vittoria della squadra “Ruga” composta da Clara Macchiavello, Rocco Parolo, Pietro De Angelis e Michele Ruga, si impongono con ben 21 punti di vantaggio sulla squadra “Nord Est Ecologia”, composta dalla miglior selezione dei piloti veneti.
La giornata di gara si conclude con una colorita premiazione, non senza aver potuto assaggiare il pasto cui tutti i piloti potevano accedere con un buono sconto di due euro.
Salutiamo Cremia per almeno un anno (normativa che impone un anno di sosta tra una gara e l’altra sulle stesse zone) lasciando però un ottimo ricordo a tutti i ben 105 piloti che si sono misurati su questo apprezzatissimo percorso.
Pietro De Angelis