Una festa trialistica ottimamente riuscita la Due Giorni di Old Trial di Caglio 2025.

Peccato che ben tre concomitanze abbiano impedito a questa gara di essere premiata con il numero di partecipanti che avrebbe meritato.

Come già lo scorso anno, ci sono state delle limature in modo da far adeguare le tracciature alle moto storiche, e privilegiare la guida fluida e tipicamente British style, operazione riuscita nella maggior parte delle zone, tranne alcune in cui gli spostamenti delle ruote da fermo erano indispensabili per portar fuori la moto dalla zona.

Ma non solo le zone, il lungo trasferimento boschivo e torrentizio ha portato i concorrenti per sentieri tortuosi ma sempre guidabili nel percorso soft e richiedenti un impegno maggiore e faticosi per il percorso hard.

Percorso hard che, soprattutto la domenica, remunerava dalla fatica offrendo splendidi balconi sulle prealpi comasche e lecchesi, ben tre le cime raggiunte dal percorso hard e apprezzatissime dai concorrenti stranieri, tedeschi, inglesi, francesi, svizzeri, che non sempre possono trovare questo tipo di situazioni all’interno di una gara.

Gara ottimamente organizzata, si diceva, con buffet dolce all’arrivo del sabato, rifornimento di banane alla partenza per entrambi i giorni e pasto ricchissimo e gustoso per la domenica preparato dai volontari della pro loco di Caglio, sia sabato che domenica, per la tracciatura è stata adottata una modalità fluida, con zone in massima parte abbastanza corte, che comunque per la categoria verde fornivano un livello di difficoltà adeguato alle moto storiche.

Ottima la scelta, finalmente di considerare storiche solo le moto con 2 ammorizzatori e freni a tamburo, era indubbiamente senza senso vedere categorie in cui a podio finivano piloti alla guida di un Fantic 305 davanti a concorrenti in sella a un Bultaco o una SWM.

Mediamente facili le zone del sabato per i percorsi contrassegnati dalle frecce gialle e bianche, un po’ più vicini al livello perfetto per le verdi ma resi parecchio più impegnativi il giorno dopo anche e soprattutto per la pioggia che ha incrementato lo strato di limo scivoloso su quelle pietruzze di torrente capaci di trasformare una curva in piano in una fabbrica di penalità.

Proprio per questo, anche se nessuna delle zone è stata causa di code, le penalità al termine della gara sono risultate

Appunto la pioggia ha scoraggiato la metà dei 140 piloti che avevano terminato il percorso di sabato, alcuni chiedendo zone più difficili ma che poi hanno rinunciato a presentarsi alla domenica mattina.

Dal punto di vista di chi ha fatto la gara hanno perso un’occasione perché il percorso era interessantissimo e la temuta pioggia si è interrotta a meno di due ore dalla partenza permettendo di rinunciare agli impermeabili, per chi sapeva dove metterli.

Terminate le venti zone della tracciatura domenicale con due ore di anticipo sul previsto (proprio grazie alla fluidità delle stesse e al basso numero di partenti) il pasto offerto a tutti i piloti ha colmato il tempo tra la fine della gara e la premiazione.

Il numero di categorie così elevato, ed il numero di piloti ridotto alla metà degli anni precedenti ha consentito a moltissimi dei piloti arrivati al termine di essere tra i premiati e, seppure con una premiazione a ranghi ridotti si è conclusa anche questa riuscitissima edizione per la quale lo sforzo di sviluppare, pulire, adeguare e chiedere i permessi per il percorso di trasferimento e zone è stato davvero apprezzato.

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