Dopo qualche anno di latitanza, il Trialario è tornato a Piantedo, località che già negli anni passati aveva raccolte le istanze organizzative del nostro Trofeo.

L’inizio del 2025 si apre con grandi aspettative e con un cospicuo potenziale di adesioni di concorrenti, per questo motivo si è potuto ben calibrare il livello tecnico e contemperarlo al presunto numero di partecipanti.

Dobbiamo proprio dire che, ridimensionando le difficoltà anche rispetto a quanto deciso lo scorso anno, la composizione è venuta molto bene, ma partiamo dall’inizio rimandando i dettagli a qualche riga più in basso.

Enos Acquistapace e Cesare Gusmeroli hanno dato al “Barte” la loro disponibilità ad ospitare il trofeo anche per quest’anno, la loro referenza era ottima e l’occasione è stata colta al volo.

Come promesso, il mercoledì precedente la gara, la squadra locale di organizzatori era in assetto operativo, Enos e il Figlio Diego oltre a Cesare e due dinamici volontari, si sono applicati per realizzare le zone su aree già preparate per la tracciatura.

Bisogna anche dire che sul livello di difficoltà della tracciatura ci siamo subito intesi e questo ha reso tutto più semplice.

Tutto sommato le zone tracciate erano anche filanti, tanto che una coda di quindici piloti si esauriva in meno di dieci minuti e una circostanza anomala è stata aver le zone un po’ affollate anche al terzo giro.

Nelle intenzioni la difficoltà prevista doveva essere di livello medio basso, proprio per rendere più scorrevole tutta la gara, mentre, invece, il livello risultato per la categoria rossa era già abbastanza tecnico e di difficoltà adeguata a soddisfare i primi cinque senza affliggere gli altri piloti.

Più accessibile il livello tecnico delle altre categorie, senza scadere in zone eccessivamente facili se si esclude la zona 3 sui sassi di torrente per la quale c’è stata una svista in fase di tracciatura dimenticando di segnalare una porta.

In sintesi, tutta la gara è stata contraddistinta da grande varietà tecnica, con l’ultima zona di blocchi di granito grazie alla disponibilità di Stefano Bianchi che ha messo a disposizione la sua cava e i suoi ostacoli sassosi conferendo ulteriore spettacolo a tutto l’evento.

Partendo dalla categoria dilettanti, per la quale è fondamentale valutare il livello tecnico poiché prevede l’ingresso di concorrenti che potrebbero essere alle prime esperienze con le competizioni, si direbbe che gli ostacoli scelti sono stati particolarmente indovinati infatti a partire dal settimo dei  26 partenti, i punteggi sono stati tutti oltre le venti penalità.

A dominare questa categoria, con 9 punti totali, troviamo un concentratissimo Davide Azzoni, che dopo una partecipazione saltuaria lo scorso anno, torna con un debutto ai massimi livelli.

Dietro di lui un figlio d’arte, Fabio Baruffaldi, il primo dei tre piloti tutti a 16 punti totali e separati solo dal numero di zeri.

Lo segue sul terzo gradino del podio Zucchi Aldo, padre d’arte invece, cui pare faccia bene essere seguidor e allenatore del figlio, giovane promessa e studente della Fisto School ma che quest’anno si cimenta con profitto nella categoria expert.

Beffato dal punteggio ma sempre bravissimo e anche lui a 16 troviamo Omar Mascheri, premiato con la bottiglia di vino al pari di Paolo Arrigoni, altrettanto valsassinese e con un punto in più.

Vittoria, senza possibilità di recupero per gli altri, di Fornelli nella categoria amatori, la più numerosa e anche quella le cui zone sono risultate un po’ facili rispetto al previsto di tracciatura, termina a 2 punti totali con la sua Sherco lasciando a Balossi e De Angelis gli altri due gradini del podio rispettivamente con 5 e 6 punti totali e con moto datate anni ottanta, la fida Garelli di Balossi e la Fantic di De Angelis.

Quarto posto per il giovanissimo Elia Turcati, anche lui agguerritissimo con 7 penalità e per una sola davanti a Enrico Zucchi, entrambi desiderosi di zone più ardue dove incrementare il vantaggio delle moto recenti.

Nuovi nomi animano il podio della categoria expert, il cui primo gradino sarebbe stato di Righetto, che, penalizzato dalla vecchia promozione nella categoria rossa, si grava di dieci punti finendo quarto.

Vince quindi Alessandro Arrigoni, molto allenato quest’anno dopo una risalita delle classifiche dalle precedenti categorie, 17 le sue penalità esattamente come Leoni, che viene messo al secondo gradino per giusto uno zero in meno.

21 punti invece per Davide Patroni, che si giova quindi delle penalità di Righetto a 23 punti comprensivi dell’handicap.

Quinto, come anticipato, il figlio d’arte Zucchi Alberto, dinamico e preciso nella sua guida e ansioso di salire ulteriormente nelle classifiche.

Nella categoria PRO, se lo scorso anno era stato a volte bloccato da varie circostanze, in questa gara Gianoni non ha proprio avversari, tanto che avrebbe preso un solo punto di distacco dal marziano Sonny Goggia (su zone analoghe ma nella categoria SuperPro).

Undici sono i suoi punti totali e con questa prestazione notevole celebra una vittoria che nella premiazione dedica al compianto Franco, il padre che proprio in questa data avrebbe compiuto 61 anni e che ha arricchito per tanto tempo e con la sua garbata e amichevole presenza il mondo del trial valtellinese.

In forma atletica smagliante a seguito di due anni di allenamento intenso, Valerio Fantin si accaparra il secondo posto, posizione che sarà difficile togliergli da come sta andando e nonostante un inizio di gara con molti errori recuperati però con un finale incredibile.

Paolo Bertolini rimane quindi un punto sopra il totale di Fantin, regge la pressione del rischio a FTM e finisce meritatamente al terzo posto con 27 penalità, buon margine davanti a Diego Acquistapace, molto efficace per quanto pochissimo allenato negli ultimi tempi e al bravo Andrea Bianchini autore di numerosi passaggi a zero sulle zone dei più forti.

Categoria SuperPro con il ritorno del Campione Europeo di Enduro Estremo Sonny Goggia ad accompagnare Matteo Zampieri nelle stesse zone rosse, entrambi a beneficio del numeroso pubblico, che dopo aver seguito la gara nelle zone conosciute, si è riversato nell’area ristoro per l’apprezzato soddisfacimento del gusto, con gli gnocchi fatti artigianalmente dai cuochi della pro loco che hanno soddisfatto i numerosissimi avventori.

Da evidenziare la sentita partecipazione alle premiazioni, celebrate anche dalla presenza del sindaco di Piantedo, che con appassionate parole, come appassionata di motociclismo sembra essere lei stessa, ha invitato l’organizzazione a tornare il prossimo anno… e con questa accoglienza ed il supporto che abbiamo avuto possiamo davvero augurarci di ripetere questa esperienza.

Devi essere connesso per inviare un commento.
Menu