Un cielo azzurrissimo ha fatto da cornice a questa ultima domenica dedicata al trial collettivo per i sodalizi collegati alle organizzazioni Trialario, per fortuna una giornata accompagnata da una diminuzione del rigore invernale che solo nel sabato precedente la gara aveva dato una stretta.

Invece il clima ha avuto simpatia per questo allenamento, organizzato come sempre sotto il coordinamento di Davide Cereda, sempre molto bravo a motivare il piccolo ma efficiente gruppo di appassionati che fungono anche da struttura portante per la gestione della famosa Due Giorni di Caglio.

Subito dopo aver ritirato il cartellino, dopo un breve tratto di asfalto, il trasferimento tra l’altro ben tracciato, ha portato il percorso di gara nei boschi sopra Sormano, un posto differente dalla già nota pineta che si trova accanto alla partenza del famoso muro di Sormano, contraddistinto questa volta da pendii boscosi dove si alternano macchie di pineta e castagni.

I piloti hanno quindi avuto modo di trovarsi in questo ambiente quasi fiabesco, dove un tappeto di foglie e macchie di neve faceva da cornice alle zone, che grazie alla fettuccia con le famose scritte rosse Honda Montesa accendeva di colore i punti del bosco dove i piloti si sarebbero radunati per il loro impegno sportivo.

Un clima amichevole ha accompagnato tutta la mattinata di gara, ed ecco tutti i partecipanti (specialmente i più mattinieri) a preparare i percorsi spostando gli accumuli di foglie e neve per permettere di comprendere davvero come fosse il terreno dove posare le ruote.

Bosco con terra, per lo più abbastanza asciutta, ma ben popolato da numerosi blocchi di granito anche abbastanza spigolosi, pane per i denti dei ragazzi che si sono avventurati sulla categoria rossa, l’unica che offriva ostacoli di livello molto simile a quelle dell’analogo colore del Trofeo Trialario.

Le categorie di questo allenamento collettivo sono state le solite quattro, con una distribuzione delle difficoltà molto ben calibrata, tanto che anche i partecipanti che non hanno ancora la padronanza tecnica per ben figurare in una gara di trofeo hanno potuto prendersi delle soddisfazioni sulle zone, nella loro rispettiva categoria.

Detta così sembra la descrizione di una gara molto facile, ma per questo allenamento collettivo nessuna delle zone era banale, in ognuna c’erano almeno un paio di punti dove l’impegno era necessario per non posare il piede e, se i passaggi a cinque sono stati rari, anche i piloti più esperti hanno rischiato il massimo punteggio almeno una volta.

Discorso differente per il percorso rosso dove la dimensione degli ostacoli ha richiesto impegno e destrezza, come era anche naturale che fosse da lì a scendere nelle classi più agevoli.

Nessuno ma proprio nessuno poteva affrontare i percorsi con sufficienza, ogni contropendenza richiedeva la giusta concentrazione e la ricchezza di passaggi con numerose curve offriva l’occasione per gli errori che costavano un piede o anche di più.

Si chiude con il pranzo sociale l’impegno del team TLT dopo una stagione tutto sommato intensa e ricca di soddisfazioni organizzative (non dimentichiamo l’apprezzatissima gara di Asso) dopo una domenica trialistica davvero spesa nel migliore dei modi.

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