Il Trialario ospite a Moggio

La scelta di Moggio per l’ultima gara del Trialario 2024 ha permesso di vedere risolte le difficoltà organizzative, di questo dobbiamo rendere merito ad una Amministrazione Comunale che come le precedenti ha caldeggiato la presenza della nostra organizzazione ma ancora di più dell’impegno della famiglia Aldeghi.

Non solo informazioni per le aree di tracciatura e per i permessi, ma anche graditissima e squisita refezione post gara con la famosa polenta Taragna arricchita di burro e formaggio locale.

Oltre ad altri colleghi della Sezione Alpini di Moggio, il Signor Aldeghi, padre di Gabriele, ha contribuito a garantire un dopogara squisito ai piloti che giustamente si sono meritati il riposo e il nutrimento.

Tra le incombenze organizzative che Gabriele ha efficacemente sostenuto, oltre a trasferimento e pulizia zone, c’è stata quella della tracciatura.

Ulteriormente supportati dal validissimo Willy, Aldeghi ha permesso ai tracciatori di terminare le otto zone alle ore 16.30, davvero un ottimo risultato.

In termini di levatura tecnica, le zone sono state caratterizzate da un bagnato che ha modificato un po’ gli equilibri agonistici, una ripresa di posizioni da parte di alcuni piloti di esperienza ed un aumento di difficoltà per chi era invece più abituato a fermarsi dopo ogni ostacolo per prendere le misure del successivo.

Sarebbe semplice dire che era importante lasciar correre la moto, ma non in tutte le zone c’era spazio per farlo, anzi, proprio perché era una gara per moto moderne e si sapeva che il numero di piloti era inferiore ai settanta, si è approfittato per aggiungere qualche parte laboriosa anche alle categorie basse.

La maggior parte dei piloti, alcuni più preoccupati di quanto non servisse, hanno apprezzato la gran varietà di percorsi e di ostacoli, sottobosco, fiume, radici, pendii viscidi, torrenti secchi e bagnati, c’era tutto, con qualche ostacolo grande solo per la categoria rossa, mentre per le altre bastavano ed avanzavano anche gli ostacoli medi, ricoperti del fanghino killer che costringe a passarli tutti quasi a gas chiuso.

Se si parte dalla categoria dilettanti, tutte le attenzioni vanno al giovanissimo Zucchi, che finalmente raccoglie i frutti di una preparazione atletica e tecnica molto meticolosa, curata da Andrea Fistolera e supportata anche dall’impegno di papà Aldo, che si può dire abbia cominciato a far gare per promuovere il figlio.

Con un notevolissimo ultimo giro a punti, Alberto Zucchi vince la dilettanti di cinque lunghezze su Marco Piras, davvero una sorpresa in considerazione del suo debutto proprio quest’anno.

Pilota portato alle gare dal team Acquistapace, e con il supporto tecnico e psicologico per tutti di Andrea Petrella, Marco Piras si permette di superare i due più quotati Flavio Anghileri (che comunque si porta a casa la vittoria di categoria del Trofeo) e Matteo Molteni.

Finale in flessione per il vincitore di categoria Flavio Anghileri, ridotto nella prestazione dalla recente vacanza nelle Baleari, dove immaginiamo non abbia seguito gli orari tipici del vero agonista.

Nuovamente vicino ai primi troviamo al quinto posto Omar Mascheri, che sulla sua gas gas conferma la sua capacità di guida anche sul terreno scivoloso ai danni di Michael Colombi sesto solo di un punto ma protagonista di tre ottimi passaggi a uno sulla lastra della zona 6.

Doppietta Acquistapace ai primi due posti della categoria Amatori, nuovo trionfo del leader di classifica Roberto (Valsassinese e padre di Mario Celeste) con soli 20 punti, quasi tutti persi nel terzo giro in cui le zone erano spesso peggiorate e secondo posto di Lorenzo Acquistapace, figlio di Luca, non parente di Roberto e Valtellinese, che si aggiudica la coppa del secondo con sette punti in più.

Al terzo posto torna in auge Massimo Capelli, gara regolare con 10 10 e 6 punti proprio nel terzo giro quando le zone erano peggiorate, e, subito dopo, il pilota di casa Gabriele Aldeghi, impegnato fino a prima di prendere il via con segnalazioni del trasferimento ed altre incombenze.

Quinto posto per Foini, giusto un punto in più di Aldeghi, autore di un incredibile zero alla zona tre, quando al terzo giro era diventata davvero infida.

Prima di passare alla categoria successiva, in tema di zona tre, dobbiamo menzionare il sasso finale della categoria pro.

Considerato il rischio di percorrerlo tutto, il paletto è stato messo un po’ troppo in basso permettendo ai piloti di superarlo senza fare l’ostacolo.

Quello che è stato meno gradevole è vedere alcuni piloti (di alta classifica) che con la ruota gli erano passati praticamente sopra insistere con il giudice per avere un punteggio più favorevole, come quello ottenuto dai concorrenti cui era andata bene perché la gomma non era scivolata.

A fronte di queste furbate ci sono stati dei passaggi di Zampieri, che senza alcuna sbavatura percorreva tutto quanto il sassone fino alla successiva cresta, portandosi a casa il passaggio a zero da applausi.

La stessa prestazione è stata imitata anche dal giovane, ed in questo caso coraggioso Maresi, cui va un meritato tributo.

Nella categoria Expert, a vincere è di nuovo un Diego Acquistapace questa volta, anche lui Valsassinese ma non parente né di Luca né di Lorenzo, ma in verità figlio di Enos che qualche anno fa sbaragliò con la sua Sherco la categoria gialla.

Per nulla scomposto da un passaggio a 5 che avrebbe anche potuto fargli perdere la concentrazione, con dei numeri a volte funambolici tipici di capacità atletiche marcate anche con poco allenamento, vince sul percorso blu con i parziali di 7, 4, 8, mentre il suo pur forte inseguitore, Alessandro Molatore, solo nel difficile terzo giro aveva finito a 18.

Al terzo posto, Mauro Pomi torna nella zona luminosa del podio sfruttando la sua capacità di guidare in continuità e battendo di stretta misura Davide Patroni.

Poco più indietro vediamo Manuel Robba, evidentemente meno a suo agio sul terreno scivoloso.

Al sesto posto, dopo un primo giro disastroso in cui oltre a tre spegnimenti si procurava un grosso ematoma al gomito, Claudio Rigamonti mostra due parziali encomiabili a 13 e 11 punti, buoni punteggi ma non sufficienti a recuperare i 30 punti del primo giro.

Grande lotta per il vertice della categoria Pro, vinta da Valerio Codega con 34 punti, che su alcune zone pare non cogliere la differenza tra asciutto e bagnato.

Più spettacolare la guida di Matteo Gianoni, che però condisce la gara con qualche errore in più, 38 totali, in particolare un paio di cinque che il destino gli ha messo sul cammino.

Prima comparsa sul podio di Gioele Pizzini, figlio d’arte di Giovanni Pizzini e nipote del Pizzini che nel 2017 vinse la categoria Pro con uno stile davvero elegante.

Gioele finisce con 59, tre punti di vantaggio su Bertolini; ottimo quinto invece Riccardo Ciciliani solo di poco distaccato da questi più giovani piloti.

Un solo superpro a Moggio, Zampieri, che per l’occasione ha corso sulle zone dei rossi.

Vero è che ad onor di punteggio non avrebbe vinto, ma altrettanto vero è che si è permesso di portare la sua gas gas a zero sulla zona 5, in cui gli altri piloti rossi macinavano dei gran tre, con l’eccezione di un due di Gianoni.

Come anticipato, gran finale a polenta e salamelle a prezzi modici, tra l’altro davvero squisita e premiazioni fino al quinto con ricco sorteggio di guanti da trial di fascia prezzo alta.

Una conclusione di trofeo di cui la famiglia Aldeghi e lo staff Trialario possono beni dirsi soddisfatti, nello spettacolo e nel gradimento, anche culinario.

Trofeo concluso sì ma stagione ancora in attività dato che il 3 novembre, sempre in Valsassina, ci sarà la finale ASI che vede la partecipazione dei piloti delle altre regioni all’apprezzata sede dell’Agriturismo Le Trote Blu.

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