Il Trialario 2021 ce l’ha fatta, almeno il primo mattone di questa stagione agonistica è stato posato.
Per riuscire ad arrivare a questa attesa e desiderata occasione c’è voluto molto impegno, impegno soprattutto mentale per non lasciarsi è proprio il caso di dirlo “influenzare” dal catastrofismo imperante dell’ultimo anno e mezzo.
In ossequio alle prescrizioni, la base di partenza per le gare di questo periodo deve essere in un’area Trial… perché… perché sono le uniche che permettono un efficace controllo dell’afflusso del pubblico.
Appena ci sarà possibile tornare al trial naturale, non c’è nemmeno da dirlo, coglieremo l’occasione ma per il momento anche un inizio come questo è davvero un risultato di cui non eravamo sicuri, rompere il ghiaccio era la cosa più importante.
Ghiaccio da rompere c’è stato anche dal punto di vita documentale, perché se già in precedenza c’erano delle incombenze che portano via del tempo, in un periodo come questo la situazione non migliora.
Ancora più apprezzata quindi la disponibilità di amministrazioni comunali come quella di Cortenova il cui sindaco sta davvero invitando le associazioni sportive a far riaprire le loro attività e anche il nostro Trialario ne ha beneficiato.
Dopo un anno di stop eccoci di nuovo con mazzetta e pali quindi, ma nei posti come in campo trial di Cortenova diventa indispensabile anche un piolo di acciaio per fare la strada ai pali di legno nel terreno sassoso su cui sono posati gli ostacoli.
Un pomeriggio ed una giornata intera hanno permesso la tracciatura del percorso di gara da parte dei due consueti tracciatori, cotti, alla fine dei lavori, letteralmente per la forza del sole valsassinese.
Il lavoro di tracciatura ha cercato soprattutto di privilegiare situazioni che in altre gare organizzate nei campi trial non vengono favorite, e cioè il dover gestire traiettorie con curve e ostacoli estremamente ravvicinati costringendo i concorrenti guidare senza tregua tra un ostacolo e l’altro favorendo i piloti con maggior memoria del tracciato scelto, questo soprattutto per le categorie più numerose.
Per i piloti in grado di affrontare ostacoli più voluminosi la scelta delle difficoltà era maggiore, anzi nella tracciatura in spazi così compressi la difficoltà organizzativa comprende il calcolo di come il posizionamento di una freccia interferisce con le traiettorie delle altre categorie.
Spesso si parte con l’intenzione di indurre i concorrenti ad affrontare un tipo di situazioni e l’effetto che si ottiene è un altro.
Invece, in questo caso, pur dovendo comprimere le zone in poco spazio per offrire tracciati sul percorso meno usato nelle precedenti gare lì organizzate, le scelte hanno permesso di raggiungere il risultato.
Per le categorie gialla e verde abbiamo inserito soprattutto tante curve dove non è possibile spostare ed anche ostacoli che spesso vengono riservati solo alle classi superiori.
Novità tra le categorie, l’introduzione sperimentale di una classe SUPER PRO, dove sono stati inseriti ostacoli da TR2 e che in questa occasione, assente Michele Ruga, sono stati affrontati da Luca Poncia e Luca Ruffoni, ostacoli spettacolari di cui il pubblico in transito sulla pista ciclabile all’esterno del campetto ha sicuramente goduto.
Questa soluzione, in realtà già desiderata da molti, è diventata necessaria da quando alcuni dei nostri affezionati concorrenti hanno raggiunto un livello tale da non essere impensieriti da percorsi gestibili da chi pratica da amatore.
Grazie a questa suddivisione la classe Pro è stata popolata da chi aveva raggiunto le prime posizioni della Expert negli scorsi anni, tornando ad avere 6 concorrenti PRO ma senza contare i giovani con capacità tali da competere nelle rime posizioni delle Tr3 nazionali o addirittura nella Tr2, che da quest’anno possono confluire nella SUPER PRO i cui ostacoli sono contrassegnati dalle frecce nere.
La tracciatura è cominciata il giovedì pomeriggio, data alla quale erano previsti 60 partecipanti, tante erano le licenze emesse a quel momento, due giorni dopo si contavano ben 20 emissioni in più grazie anche al lavoro efficientissimo della segreteria ASI, che già da questo inizio sta dando dimostrazione di un importante interesse per il Trial.
Con un cielo azzurrissimo e macchiato all’inizio solo da qualche nuvola è quindi partita l’attesa domenica 9, nella piana di Cortenova contornata da boscose montagne che si innalzano fino alla celebre vetta della Grigna, l’ampio parcheggio è stato riempito ordinatamente ed il ristoro garantito nel rispetto delle prescrizioni dalla paninoteca itinerante Sole Luna, che già ci aveva garantito in altre occasioni i rifornimenti alimentari.
Afflusso intenso ma composto al “botteghino” delle iscrizioni, ma tutto senza alcun ritardo nelle partenze, potendo utilizzare il buonsenso, l’efficiente operazione di conferma degli elenchi di partenza, sebbene sovraccaricato dal fatto che almeno metà dei piloti poteva ancora scegliere in che categoria iscriversi ha consentito ai primi piloti di entrare nelle zone intorno alle ore 10.
I 74 concorrenti, hanno potuto dividersi scegliendo quali sezioni affrontare a seconda degli affollamenti, anche nei casi peggiori hanno aspettato al massimo 7-8 minuti, probabilmente alla zona 6, un po’ più laboriosa per alcune categorie.
Cominciando dai vip della nuova categoria, molto equilibrato il confronto tra i due Luca superPRO, che con i loro passaggi su muri senza spazio per posare la ruota anteriore hanno davvero attirato l’attenzione dei concorrenti anche quelli abituati a vedere i numeri dei big.
Alla fine della gara Luca Poncia riesce ad un exploit con l’ultimo giro a 4 penalità senza però recuperare un paio di errori che lo avevano posto dietro al giovane ma fisicamente cresciutissimo Luca Ruffoni.
Categoria regina per numero di iscritti la dilettanti, vinta dal dinamico Formenti che con le sue partecipazioni a macchia di leopardo ci ha abituati a vederlo comparire a podio, mai come in questa gara, dove i sassi sono così simili al terreno di Cairate Olona dove si allena spesso, poteva partire da favorito grazie anche al suo notevole controllo degli spostamenti.
Concentratissimo e determinato Azzoni presenta un biglietto da visita di due punti al primo giro, mostra una conduzione estremamente precisa proprio dove serve cedendo solo quel minimo che lo relega ad un meritatissimo secondo posto con 12 punti in tutto, due in più del vincitore.
Vaninetti, altro nome nuovo, sul podio occupa il terzo gradino davanti ad un notevole Tavaglione, che nuovo non è per niente ma che evidentemente grazie ad una costanza di allenamento ha ancora molto da dire ai giovani con la sua consueta bravura nella scelta delle traiettorie.
Torna alle gare con un ottimo quinto posto Flavio Poncia, in tempi antichi uno dei mattatori della categoria verde quando il figlio Luca era ancora all’asilo, il tempo passa ma la passione spesso resta.
Sorpresona in sesta posizione per Sara Maffenini con 24 punti, decisamente sciolta con la moto nuova forse più gestibile della precedente, che mostra in gara un contegno da professionista esito della frequentazione Fisto Trial School e supportata dal compagno che per l’occasione le fa da Minder con questo notevole risultato.
Seguono fino alla 26^ posizione altri piloti, tutti o quasi di buon calibro, che hanno dovuto fare i conti con passaggi che per piccoli errori di traiettoria e sporgenze sassose del terreno, facevano passare dallo zero al 3 il punteggio di zona.
Trionfo dei piloti di casa nella categoria amatori, dove domina n un atteso e sempre composto Gappi Pomi. Per lui una lieve flessione al terzo giro, ma il vantaggio accumulato era davvero molto per permettere a Poncia Dennis, alla sua prima comparsa nei verdi Trialario, di contendergli la vittoria.
Nuovo del Trialario, ma assiduo frequentatore del campetto, il pilota valsassinese Rigamonti, si rallegra con un debutto da podio aiutato da una guida proprio tipica da terreno artificiale.
Al quarto posto e sempre ad ottimo livello Bettiga Lorenzo, nome che ha spesso fatto risonanza nelle precedenti edizioni tanto quanto Luca Conti e Andrea Bettega che seguono in quinta e sesta posizione.
Rallegrati del numero di giovani che hanno popolato alla grande queste belle categorie, arriviamo alla Categoria Expert.
Qui i giovani hanno, proprio per un soffio, dovuto cedere alla tenuta mentale del vecchio leone.
Balossi sale sul primo gradino del podio a …antatre anni compiuti.
Vittoria con 14 punti quindi ai danni dei giovani Riva e Robba anche loro a 14 punti entrambi al secondo posto e perfettamente allineati con due zeri in meno di Balossi.
A parte il vincitore, categoria di giovanissimi la Expert, piccoli fenomeni che in due anni passano dal minitrial alle categorie alte, uno di questi è Alietti a 23 punti, che si piazza giusto davanti a Fantin altro giovanissimo che ha più o meno la stessa carriera.
Meno giovani gli inseguitori il primo dei quali il Premanese Fomasi, vincitore TR4 della analoga gara di Cortenova ma FMI, che totalizza 25 punti, ancora uno in più e due piloti a 26 punti, Mengotti e Ciciliani, che ritorna alle gare di cui era protagonista già venti anni prima.
I punteggi che seguono sono in crescita di pochi punti alla volta.
Addirittura 20 in tutto i piloti expert, tutti di discreto livello ed alcuni dei quali, sebbene tornati alle gare dopo parecchi anni di fermo, hanno deciso di tentare questa categoria con l’intento di maturare nel frattempo la necessaria forma per questo livello di ostacoli.
Come spesso evidenziamo in altri articoli, se le difficoltà di una gara sono equilibrate, si trovano nella classifica i punteggi in progressiva crescita, con pochi distacchi tra un pilota e il successivo.
Differentemente, se la tracciatura fa emergere eccessivamente un pilota, o pochi piloti rispetto agli altri, in molti casi è perché si è privilegiato un tipo di ostacoli dove i vincitori eccellono.
La mancata differenziazione tra le varie sezioni penalizza troppo i concorrenti che in quella tecnica sono meno versati, come capita ad esempio nelle gare dei professionisti, creando una voragine tra i primi punteggi ed i successivi ed ovviamente facendo anche crescere le occasioni di malcontento.
Vince nella Pro un prevedibile Valerio Codega con soli 11 punti totali, a suo agio nelle zone dove è necessario essere precisi nei passaggi, inseguito a 17 penalità da un emergente ed atletico giovane Svanella a sua volta tallonato da Fabio Macchè meritatamente a podio ed autore di un fantastico giro a 1 punto che gli consente di finire a 19.
Quarto posto per il dinamico Ruffoni, reduce di una vittoria nazionale nella categoria TR3 Open, che termina a 34 punti.
Chiudono la classifica rossa De Angelis distaccato di 5 punti, comunque poca la distanza dal giovane campione con 35 anni in meno, e Fabio Bertassi, anche lui tornato alle gare dopo parecchio tempo.
Rapida la chiusura della competizione con premiazioni ancora distanziate per le prescrizioni e, sempre per le prescrizioni, le necessarie operazioni di ripristino del campo che, spogliato delle fettucce e delle altre segnalazioni, anonima distesa di sassi torna in letargo fino alla prossima gara.